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Consigli
pratici La
Riserva naturale provinciale di Sasso Simone, estesa per oltre 1500 ha., è ubicata
nell'Appennino toscano al confine con le Marche, tra le province di Arezzo e Pesaro.
Per
raggiungere Sasso Simone e compiere una bella escursione che porti fin sul pianoro
del monte è necessario arrivare nel comune di Sestino
(AR) e proseguire da qui per Presciano e Valcava; da quest'ultima località
si continua in auto fino al termine della strada, nei pressi del fosso Ca' di
Giulio. Lasciata
l'auto ci
si incammina lungo il sentiero non segnalato ma ben visibile che è praticamente
la prosecuzione della strada. Il sentiero costeggia il torrente, prosegue sino
ad uscire dal bosco e lì termina; si sale allora lungo i pascoli che si estendono
a sud del Sasso Simone e, arrivati sulla cresta si continua per un comodo sentiero
parzialmente lastricato,
che
è quel che resta dell'antica strada medioevale che conduceva
alla fortezza, sino a raggiungere il pianoro sommitale del bastione calcareo.
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Consigliamo
la visita alla riserva in primavera-estate per la possibilità di ammirare stupende
fioriture ed i bellissimi panorami che si aprono da questo punto privilegiato
verso la Toscana, la Romagna e le Marche. Parte della zona è di proprietà del
demanio militare e durante le esercitazioni, segnalate da cartelli, è proibito
accedervi. La
riserva confina con il Parco Naturale Sasso Simone e Simoncello delle Marche.
Descrizione
Dalle
argille caotiche che costituiscono i rilievi di questo tratto appenninico emergono
due vicini contrafforti calcarei, il Sasso di Simone ed il Sasso Simoncello: il
primo ricade per metà in territorio toscano, mentre il secondo è compreso completamente
in territorio marchigiano.
I due
monti sono
caratterizzati dalla piatta sommità e da margini a strapiombo che li rendono ben
riconoscibili anche da lontano; essi raggiungono i 1.200 metri di altitudine
e sono costituiti da calcari formatisi, circa dieci milioni di anni or
sono, a seguito dell'enorme accumulo di scheletri calcarei di briozoi, madreporari
ed altre specie marine . Numerosi fossili di molluschi ed echinodermi, tipici
della formazione calcarea di provenienza, si rinvengono infatti nei detriti di
sfaldamento ai piedi delle pareti.
La sommità
dei bastioni calcarei sono colonizzate da praterie nelle quali crescono faggi,
generalmente
in forma cespugliosa, ma che talvolta raggiungo ragguardevoli dimensioni.
I due rilievi si alzano su versanti nettamente distinti: in quello toscano l'ambiente
è dominato da calanchi e pascoli, mentre il versante marchigiano è coperto da
boschi formati prevalentemente da cerro, faggio, carpino bianco, carpino nero
ed orniello. Nel sottobosco vivono numerose specie erbacee ed arbustive, talora
molto rare per questo tratto appenninico, come il bel viburno opalo, dalle grandi
ombrelle bianche, e la berretta da prete maggiore, dai frutti rosa a forma di
lampioncino. Sulle
argille che circondano i Sassi vive la spinosa ononide di Masquilleri (Ononis
masquilleri), una pianta dai fiori rosa endemica dell'Appennino settentrionale,
e sui fianchi dei bastioni troviamo interessanti specie rupicole come il pero
corvino, un piccolo arbusto dalla stupenda fioritura bianca, la dafne spatolata
(Daphne oleoides), l'ontano bianco, il ribes alpino e quello multifloro
(Ribes multiflorum) ; sui pendii erbosi umidi vive la pinguicola (Pinguicola
vulgaris), una pianta carnivora dai fiori violetti. |
- Il
sogno di Cosimo I
- Sasso
Simone, grande parallelepipedo di 4km di perimetro, fu scelto da Cosimo I nel
1565 per costruirvi sopra una città-fortezza, nel contesto di un disegno politico
perseguito a difesa e potenziamento dello stato di Firenze. Infatti Sasso Simone
rappresentava
un nodo strategico del Granducato in contrapposizione al castello di San
Leo nel Montefeltro. La città, formata dalla fortezza e da 47 case, fu progettata
dagli architetti
Camerini e Genga ma la sua costruzione non fu mai completata ed il progetto
venne abbandonato definitivamente alla fine del secolo XVII; soltanto una strada
lastricata ed alcuni ruderi rimangono oggi a testimonianza del disegno utopico
di Cosimo I .
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- Provincia
- Arezzo
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- Comune
- Sestino
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- A
chi rivolgersi
- Amministrazione
provinciale di Arezzo, U.O.
Protezione della Natura, Parchi e Riserve
naturali, via del Saracino, 57 52100 Arezzo, tel. 057520851, fax 23344,
e-mail:
- prov.ar.parchi.info@provincia.arezzo.it
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