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venerdì 10 agosto 2007

 

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI SULLE DANZE TRADIZIONALI DELL'EUROPA MEDITERRANEA

Castrignano dei Greci (LE), Palazzo De Gualtieris
13 e 14 agosto 2007


* * *

PROGRAMMA


LA DANZA TRADIZIONALE COME PATRIMONIO E FRUIZIONE CULTURALE

La danza etnica oggi in Italia e nell'Europa mediterranea:
resistenze, contaminazioni, dislocazioni, vecchie e nuove funzioni.



Lunedì 13 agosto 2007
Giornata europea: Dallo stato degli studi etnocoreologici alla conoscenza, tutela e consumo del patrimonio etnocoreutico.

Mattina, h. 10:
Presidenza: Alkis Raftis
Saluto delle autorità e degli organizzatori de “La notte della taranta”
Relatori: Giuseppe Michele Gala (Italia), Carles Mas (Catalogna), Josè Alberto Sardinha (Portogallo), Eugenio Imbriani (Italia).

Pomeriggio, h. 16,30:
Presidenza: José Alberto Sardinha
Relatori: Alkis Raftis (Grecia), Castagna Ettore (Italia), Boschero Gian Piero (Occitania italiana), Marinella Marras (Sardegna - Italia), Paolo Apolito (Italia).

Ore 18,30: Etnodanza in Video
Film documentari sulla danza tradizionale europea.


Martedì 14 agosto 2007
Giornata italiana: Terre fertili di corpi danzanti e terre di passi perduti.

Mattina, h. 10:
Presidenza: Paolo Apolito
Relatori: D'Ajello Caracciolo Gabriele (Campania), Tamara Biagi (Basilicata), Tiziana Miniati (Abruzzo), Davide Monaco (Puglia).

Dibattito

Pomeriggio, h. 16:
Tavola rotonda:
Ombre e luci del ballo popolare meridiano. Dal folklore alla riproposta e al folklorismo, dalla ricerca filologica al reinvenzione della tradizione.

Intervengono: Giuseppe Gala (moderatore), Gianni Amati, Mario Gennai, Livio Greco, Davide Monaco, Ada Metafune.

Dibattito pubblico.

Ore 18: Etnodanza in Video
Film documentari sulla danza tradizionale europea.
Ore 19,30: conclusioni

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Le ragioni di un convegno

L'ultimo convegno generale sulla danza tradizionale in Italia si è tenuto col patrocinio di Carpitella nel 1988 in un'edizione di Estadanza a Penna S. Andrea in Abruzzo: La danza tradizionale in Italia: bilancio delle ricerche e prospettive. Quasi tutti i ricercatori allora in funzione furono interpellati, si incontrarono ed esposero i risultati delle proprie indagini, riflessioni e ipotesi per gli anni seguenti. Da allora solo parziali incontri di studio a carattere monotematico o areali [1981 a Roma incontro interlocutorio fra i pochi ricercatori; 1991 in Abruzzo convegno sulla didattica della danza popolare; 1995 i Friuli convegno sulla furlana; 1997 in Sardegna convegno sul ballo sardo; 1997 ad Amatrice convegno sul saltarello].
Nei quasi due decenni trascorsi molte cose sono cambiate nella pratica della danza tradizionale in Italia e in Europa: un’altra generazione di anziani ballerini se n’è andata, una nuova generazione di “praticanti” hanno creato nuovi modi e nuove ritualità coreutiche, innescando un consumismo coreutico translocale. Si avvertiva, dunque, da più parti la necessità di rifare il punto della situazione, dopo che in quest'ultimo decennio l'interesse per il ballo popolare è cresciuto in maniera esponenziale.
La scelta di ritrovarsi nel Salento, non è casuale. La Puglia è oggi su questo tema una terra trainante ed è divenuta uno stimolante laboratorio di osservazione. Far incontrare gli addetti (ricercatori, antropologi, operatori etnoculturali) per ridiscutere delle tante questioni vecchie e nuove riguardanti lo stato di conservazione, la tutela delle forme tradizionali ancora in funzione, l'urgenza della documentazione, dello studio e della messa a conoscenza dei repertori coreutici tradizionali con modalità nuove, la necessità delle nuove generazioni di recuperare i "passi perduti", di tornare con nuove ritualità sui luoghi della tradizione o di inventarsi scuole e nuove forme di aggregazione, la soluzione spettacolare dei gruppi di esibizione, ecc. diventa una preziosa opportunità di bilancio e di chiarezza. Parole come tradizione, tutela, recupero, localismo e identità si somma! no a neologismi come animazione, reinnesto, beni immateriali, neo-pizzica, folkfestival, bombaal, ecc. Termini e concetti si inventano, si logorano, mutano semantica, vengono destrutturati in un processo iperdinamico, si aprono continuamente scenari nuovi, fra bisogno di appartenenza culturale e flusso inarrestabile verso la globalizzazione.
Tante sono le questioni dibattute in questi anni in Italia: la scarsità di studiosi specialisti, l'assenza istituzionale dell'università nella formazione di ricercatori, la sporadicità e superficialità di molte ricerche e la diffusa tuttologia informatica, i fenomeni di micro-globalizzazione di forme coreutiche di successo, l'assenza di rapporti stabili con le altre esperienze analoghe in Europa, la difficoltà delle comunità locali a viversi in pace le proprie espressioni coreutiche, l'invadenza di etnocoreofili, della spettacolarizzazione, dei media e del turismo etnico, l'assenza di fondi per l'editoria specializzata e di materiali di studio, la lievitata domanda di conoscenza e altre problematiche di grande interesse.
La scelta di confrontarsi con altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che in passato hanno avuto notevoli scambi fra loro, è dettata dal bisogno di conoscere le situazioni limitrofe, di confrontare metodi di rilevamento e di analisi, di individuare analogie repertoriali e contestuali, di creare sinergie ed eventuali progetti comuni per la tutela e la valorizzazione dei balli di tradizione, al fine di convergere con l’UNESCO sull'urgenza di una protezione, perché come beni immateriali le danze e i loro contesti rischiano un'affrettata agonia, la negazione di una memoria storica, un’invadenza consumistica e aggressiva dall'esterno e la difficoltà di un dinamismo sincretico cosciente e sedimentario.

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È prevista la pubblicazione degli atti, con sintesi degli interventi del dibattito e un DVD allegato contenente documenti etnocoreutici, che ogni partecipante fornirà a propria scelta.

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CONCERTO SERALE

Curzi (LE) - 13 agosto – h. 10

Cobla Minima (Gruppo di musica e danza catalana)
Es Revetlers (Gruppo di musica e danza di Majorca)
Phaleg – musica e danza della Calabria
Compagnia della scherma salentina

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Pino Gala,
promotore e organizzatore dell’incontro
taranta@taranta.it
Tel. & Fax (39.55)295.178

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