martedì 21 agosto 2007
LUIGI TENCO, UNO SPETTACOLO-DOCUMENTO IN PRIMA NAZIONALE IL 24 AGOSTO AL FESTIVAL LA VERSILIANA
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Ancora una prima nazionale alla Versiliana Festival il 24 agosto: la storia di Luigi Tenco con Leandro Amato.
Marina di Pietrasanta, 20 agosto 2007 - Un attore – Leandro Amato - due musicisti, uno schermo su cui proiettare immagini inedite provenienti da archivi familiari per rivedere Luigi Tenco “cantare” e raccontarsi a 50 anni da quella tragica notte sanremese del 27 gennaio. Uno spettacolo “povero” e privo di effetti speciali, al limite dell’off e a metà tra la prosa pura e più emozionante ed il musical, nel tentativo di innestare la figura del grande cantautore all’interno della cultura degli anni ’60 e nella politica di quegli anni. E “vedere”, grazie all’utilizzo di immagini “quotidiane”, come l’intimismo delle canzoni di Tenco risuoni tra la travolgente vacuità del boom economico e il nascente movimento di protesta, tra benessere e lotta. Una contraddizione che nella vita del giovane mito, nelle sue “affermazioni”, trova una realizzazione con il drammatico epilogo.
Protagonista di questo spettacolo-documento è il napoletano Leandro Amato, poliedrico interprete con all’attivo una lunga scia di esperienze in teatro passando con disinvoltura dai classici (Macbeth, Edipo Re, Medea, L’Elena di Euripide) al musical sponda off di Che Guevara con Mario Moretti (e ancora West Side Story, Pick Pocket e La Storia di Zaza), al piccolo schermo (Un posto al sole, Elisa di Rivombrosa, Distretto di Polizia, Capri 1 e 2, Joe Petrosino che gli è valso anche un premio come miglior attore non protagonista). Sarà lui Luigi Tenco.
“Il fuoco dello spettacolo, però, non è sul suicidio, né sui retroscena privati – ha spiegato il regista Marco Alessi - ma su ciò che il cantante ha voluto comunicare al mondo attraverso le sue dichiarazioni pubbliche e le sue canzoni. Sono anni in cui la cultura ufficiale inizia a far “dormire coscienze” e in cui la contestazione trasforma l’arte in avanguardia priva di incidenza comunicativa. Sono anni in cui emerge chiaramente la contraddizione interna ai cantautori riguardo al ruolo che essi sognavano per la musica: da una parte ricerca di pura evasione dalla realtà, dall’altra volontà di cambiamento attraverso l’invito alla riflessione e al pensiero.
Una lacerazione che trova nel Tenco pubblico un analista spietato, innanzitutto di se stesso, - sottolinea il regista - un poeta che si consuma in una continua ricerca di ricomposizione del conflitto. E’ per questo che la coscienza ideologica di Tenco ed il suo tempo politico trovano un corrispettivo nell’intimismo esistenziale del cantautore, nelle sue canzoni di amore irrisolto e distante. Canzoni che parlano di ineluttabilità del tempo, di impotenza di fronte alla realtà dei sentimenti. Segni di una sconfitta etica e politica da intendere come stimolo alla lotta in un tempo “incancrenito” di benessere. Lotta ad una società e ad un mondo che smette di appartenerci.
Per queste ragioni le canzoni di Tenco sono ancora oggi così forti e dirette. E invitano a vederci davvero per come siamo, senza paura. Un timido intimismo che sa diventare drammatico e aggressivo attraverso la semplicità della parola “quotidiana”, per arrivare all’uomo.
Tenco muore nel gennaio del 1967, alla vigilia dell’autunno caldo, di quella “strategia della tensione” che la sua poetica anticipa e che il periodo del boom economico semina e raccoglie al suo epilogo.
I Prezzi
Poltronissima Euro 30,00
Poltrona 1° settore Euro 20,00
Poltrona 2° settore Euro 15,00
Tribuna Euro 10,00
(Si applica a minori di anni 14 e maggiori di anni 65 e portatori di handicap una riduzione del prezzo del 10%)
Per informazioni: Botteghino 0584-265757 – www.laversilianafestival.it
Ufficio Stampa La Versiliana FestivalMaria TucciAndrea Berti0584-265775Fax 0584-265774
Ancora una prima nazionale alla Versiliana Festival il 24 agosto: la storia di Luigi Tenco con Leandro Amato.
Marina di Pietrasanta, 20 agosto 2007 - Un attore – Leandro Amato - due musicisti, uno schermo su cui proiettare immagini inedite provenienti da archivi familiari per rivedere Luigi Tenco “cantare” e raccontarsi a 50 anni da quella tragica notte sanremese del 27 gennaio. Uno spettacolo “povero” e privo di effetti speciali, al limite dell’off e a metà tra la prosa pura e più emozionante ed il musical, nel tentativo di innestare la figura del grande cantautore all’interno della cultura degli anni ’60 e nella politica di quegli anni. E “vedere”, grazie all’utilizzo di immagini “quotidiane”, come l’intimismo delle canzoni di Tenco risuoni tra la travolgente vacuità del boom economico e il nascente movimento di protesta, tra benessere e lotta. Una contraddizione che nella vita del giovane mito, nelle sue “affermazioni”, trova una realizzazione con il drammatico epilogo.
Protagonista di questo spettacolo-documento è il napoletano Leandro Amato, poliedrico interprete con all’attivo una lunga scia di esperienze in teatro passando con disinvoltura dai classici (Macbeth, Edipo Re, Medea, L’Elena di Euripide) al musical sponda off di Che Guevara con Mario Moretti (e ancora West Side Story, Pick Pocket e La Storia di Zaza), al piccolo schermo (Un posto al sole, Elisa di Rivombrosa, Distretto di Polizia, Capri 1 e 2, Joe Petrosino che gli è valso anche un premio come miglior attore non protagonista). Sarà lui Luigi Tenco.
“Il fuoco dello spettacolo, però, non è sul suicidio, né sui retroscena privati – ha spiegato il regista Marco Alessi - ma su ciò che il cantante ha voluto comunicare al mondo attraverso le sue dichiarazioni pubbliche e le sue canzoni. Sono anni in cui la cultura ufficiale inizia a far “dormire coscienze” e in cui la contestazione trasforma l’arte in avanguardia priva di incidenza comunicativa. Sono anni in cui emerge chiaramente la contraddizione interna ai cantautori riguardo al ruolo che essi sognavano per la musica: da una parte ricerca di pura evasione dalla realtà, dall’altra volontà di cambiamento attraverso l’invito alla riflessione e al pensiero.
Una lacerazione che trova nel Tenco pubblico un analista spietato, innanzitutto di se stesso, - sottolinea il regista - un poeta che si consuma in una continua ricerca di ricomposizione del conflitto. E’ per questo che la coscienza ideologica di Tenco ed il suo tempo politico trovano un corrispettivo nell’intimismo esistenziale del cantautore, nelle sue canzoni di amore irrisolto e distante. Canzoni che parlano di ineluttabilità del tempo, di impotenza di fronte alla realtà dei sentimenti. Segni di una sconfitta etica e politica da intendere come stimolo alla lotta in un tempo “incancrenito” di benessere. Lotta ad una società e ad un mondo che smette di appartenerci.
Per queste ragioni le canzoni di Tenco sono ancora oggi così forti e dirette. E invitano a vederci davvero per come siamo, senza paura. Un timido intimismo che sa diventare drammatico e aggressivo attraverso la semplicità della parola “quotidiana”, per arrivare all’uomo.
Tenco muore nel gennaio del 1967, alla vigilia dell’autunno caldo, di quella “strategia della tensione” che la sua poetica anticipa e che il periodo del boom economico semina e raccoglie al suo epilogo.
I Prezzi
Poltronissima Euro 30,00
Poltrona 1° settore Euro 20,00
Poltrona 2° settore Euro 15,00
Tribuna Euro 10,00
(Si applica a minori di anni 14 e maggiori di anni 65 e portatori di handicap una riduzione del prezzo del 10%)
Per informazioni: Botteghino 0584-265757 – www.laversilianafestival.it
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Etichette: Festival della Versiliana, manifestazioni
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