lunedì 11 maggio 2009
LE STANZE DEL CARDINALE
Caravaggio, Guido Reni, Guercino e Mattia Preti per il Cardinale Pallotta
CALDAROLA (MC) Palazzo dei Cardinali Pallotta
23 maggio – 12 novembre 2009
Rivivono le passioni di un collezionista colto e raffinato: opere di pittori
di prima grandezza riportano ai fasti seicenteschi un’antica dimora.
Il sogno di bellezza del Cardinale Giambattista Pallotta, fine politico
della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia, fa splendere Caldarola, autentico gioiello di architettura e urbanistica, con la ritrovata luce
della pittura di Caravaggio, Guido Reni, Guercino, Mattia Preti,
Giovanni Lanfranco, Carlo Maratta, Domenichino, Annibale e Ludovico Carracci.
Ridare dopo quattrocento anni un volto, una forma e un cuore a una “scomparsa” collezione di mirabili dipinti, resa preziosa dalla presenza di grandi nomi della pittura barocca e ammirata al tempo dalla regina Cristina di Svezia e dal principe Casimiro di Polonia. Una collezione dispersa e smembrata dagli eredi per sanare la grave situazione debitoria che premeva alla morte del suo creatore, il Cardinale Giambattista Pallotta, avvenuta nel 1668.
Non è una storia come tante, quella presentata al pubblico da una nuova prestigiosa mostra curata da Vittorio Sgarbi a Caldarola (Mc), che si annuncia come un evento espositivo di prima grandezza nell’ambito dell’offerta di una regione, le Marche, sempre più attenta alla valorizzazione del suo patrimonio artistico, storico e culturale.
La mostra “Le stanze del Cardinale. Caravaggio, Guido Reni, Guercino e Mattia Preti per il Cardinale Pallotta”, catalogo SILVANA Editoriale, il cui Comitato Scientifico è presieduto da Denis Mahon e vede presenti tra gli altri Lorenza Mochi Onori, Livia Carloni, Stefano Papetti, con il coordinamento di Liana Lippi, è promossa dal Comune di Caldarola in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche e il contributo di Regione Marche, Provincia di Macerata e Fondazione Carima. La mostra si tiene sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’evento è destinato a fare di Caldarola un nuovo, intrigante “caso” artistico, dopo il successo, nel 2007, dell’esposizione dedicata a Simone De Magistris.
“Dal punto di vista della curiosità, dell’originalità e dell’importanza, questa mostra sarà un evento travolgente, di portata internazionale straordinaria – dichiara Vittorio Sgarbi -. Per la levatura dei pittori e per il sentimento di risarcimento che la muove, questa iniziativa è una delle più importanti mai fatte nelle Marche. Enorme è la soddisfazione di vedere tornare capolavori di maestri come Caravaggio nel luogo dove sono stati ospitati per la capacità formidabile del gusto collezionistico della famiglia Pallotta. Tutta l’Italia potrà vedere nelle Marche e in Caldarola un luogo dell’anima, dove ritrovare alcune tra cose straordinarie che l’arte italiana ha prodotto”.
Non è una quadreria come tante, quella che ha allietato le giornate del Cardinale Giambattista Pallotta nella sua superba dimora caldarolana, che fa ora da preziosa cornice all’esposizione così come era nell’antichità scrigno di tesori pittorici. A fare la differenza rispetto alle normali vicende dell’evoluzione delle collezioni d’arte storiche è il calibro dei pittori amati dal porporato, i maggiori artisti del Seicento, che vengono riuniti grazie a un attento lavoro di ricerca documentaria effettuata a Roma, Bologna e Caldarola e fatti rivivere grazie a importanti interventi di restauro, per restituire al pubblico di oggi il fasto di una stagione artistica di eccellenza.
A fare da collante fra le varie figure ed esperienze pittoriche che si ritrovano ad abitare le stanze di una memoria collezionistica finalmente ricomposta, si intravede il sogno di grandezza di un Cardinale, fine politico della Roma barocca e Legato Pontificio in Emilia. Raffinato e colto collezionista di opere d’arte, che amava il bello, il fine mecenate creò una piccola Roma in provincia di Macerata, tra antichi castelli e dolci colline verdeggianti, facendo di Caldarola un centro nevralgico della cultura manierista marchigiana. I dipinti commissionati dal mecenate ai più apprezzati artisti del suo tempo erano amorevolmente riuniti in una quadreria che impreziosiva il palazzo di Caldarola, simile a una vera e propria corte principesca, facendone uno dei pochi edifici marchigiani in grado di rivaleggiare, per il fasto e la ricchezza degli arredi, con i palazzi principeschi dell’Urbe. Grazie alla prodigalità del Pallotta, il palazzo di Caldarola ha ospitato illustri personaggi che percorrevano la strada fra Roma e Loreto, meta nel Seicento di pellegrinaggio: a sostare nelle stanze del Cardinale e ad ammirare la sua splendida collezione sono stati, tra gli altri, la regina Cristina di Svezia, il principe Casimiro di Polonia e i cardinali Barberini.
L’assetto originale della collezione contava più di cinquanta dipinti che la mostra riporta a Caldarola nella seducente cornice del Palazzo dei Cardinali Pallotta. Laddove non è stato possibile individuare con certezza le opere effettivamente appartenute al prelato marchigiano, si è scelto di esporre tele del medesimo autore e dello stesso soggetto di quelle elencate negli inventari, al fine di restituire al visitatore la suggestione dell’intera raccolta.
Sono oltre sessanta le opere in esposizione, prestate da vari musei e collezioni private italiane e straniere. Fra tutti si distinguono i pennelli di Caravaggio, Carlo Maratta, Giovanni Lanfranco, Mattia Preti. Di Caravaggio la raccolta Pallotta vantava due dipinti da stanza, un san Francesco e una Maddalena, lascito arrivato probabilmente al nipote dal Cardinale Evangelista, che ebbe dei rapporti con Caravaggio per la realizzazione della “Madonna della serpe” per la Basilica di San Pietro.
La raccolta Pallotta illustra, inoltre, in modo esauriente gli sviluppi della scuola seicentesca bolognese, con la quale il colto e brillante protettore di artisti intratteneva uno stretto rapporto in virtù della sua attività di diplomatico papale a Ferrara. Tornano ad animare le stanze del Cardinale pittori come Guido Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Guercino, Domenichino, Elisabetta Sirani.
A permeare la collezione è anche un gusto raffaellesco, di cui sono testimonianze importanti alcune copie del Maestro urbinate e la presenza di straordinarie pitture di Benvenuto Garofalo. Oltre a una figura di spicco della pittura marchigiana come Giovan Francesco Guerrieri, degne di menzione sono anche tele di Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato, Gaspar Dughet, Girolamo Muziano, Girolamo Buratti, Jan Gerritsz Van Bronckhorst, Simone Cantarini detto Il Pesarese, Alessandro Tiarini, Pietro Paolo Bonzi, Francesco Bassano, Denis Calvaert.
Un’impegnativa campagna di restauri ha restituito alle tele una migliore condizione di leggibilità. Fiorisce di nuova freschezza, per esempio, la “Madonna in gloria” di Carlo Maratta, opera conservata nelle Marche, della chiesa dei Caracciolini di San Ginesio. Si fa ammirare, inoltre, con occhi nuovi in virtù di un completo restauro anche la grande tela di Guercino raffigurante la “Cacciata dei mercanti dal tempio”, in prestito dalle raccolte comunali genovesi di Palazzo Rosso, dove è confluito un nucleo consistente dei dipinti Pallotta, passati già nel Seicento presso la collezione dei conti Grassi di Bologna e successivamente in quella dei marchesi Brignole Sale di Genova. In quest’opera di Guercino, nel flagello con cui Gesù allontana i profanatori del luogo sacro, può cogliersi un riferimento diretto allo stemma del cardinale. Giunge sempre da Genova anche il dipinto di Mattia Preti scelto come immagine simbolo della mostra, la “Liberazione di Olindo e Sofronia”; il tema è tratto dal canto 11 della Gerusalemme Liberata, che rivela l’interesse del dotto Pallotta per i soggetti letterari nei quali si esprime il compiacimento per la bellezza muliebre.
Non una sede qualsiasi quella della mostra, come si diceva, bensì un eccezionale gioiello architettonico di Caldarola, un Palazzo in cui attraverso il linguaggio pittorico e architettonico si esprime lo spirito della Controriforma. Uno spazio di straordinario fascino nel cui impianto architettonico è disegnata la stessa piazza antistante in un’ideale composizione, armonica ed unitaria, un complesso di eccezionale rilievo ulteriormente esaltato dalla mostra stessa.
Splendida la Stanza del Paradiso, la cui frescatura continua ad animare dibattiti e querelle sull’attribuzione. Un piccolo gioiello quasi nascosto e remoto, luogo di meditazione del Cardinale, dove la realtà si sublima nella favola: un paesaggio altamente lirico con una flora e una fauna esotiche e scene di caccia animate da cavalli impennati, levrieri, volatili, cacciatori. Colori vivi, festoni e puttini animano una narrazione vivace e piena di slancio, per molti versi ispirata alla decorazione di Palazzo Farnese a Caprarola e che lascia intravedere non poche citazioni dal Cavalier D’Arpino.
La somma di € 0,50 di ogni biglietto di ingresso alla mostra sarà devoluta al restauro di un’opera segnalata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Abruzzo, affinchè si possa contribuire a riportare al loro splendore beni culturali danneggiati dal sisma del 6 aprile.
INFO TECNICHE
LE STANZE DEL CARDINALE
Caravaggio,Guido Reni, Guercino e Mattia Preti per il Cardinale Pallotta
Caldarola, Palazzo dei Cardinali Pallotta - 23 maggio / 12 novembre 2009
(Inaugurazione 22 maggio ore 17.00)
CATALOGO SILVANA Editoriale
SITO
www.lestanzedelcardinale.it
PRENOTAZIONI MOSTRA
Numero Verde 800255525 / Tel. 0733-903707
info@lestanzedelcardinale.it
www.lestanzedelcardinale.it
ORARI
23 maggio – 13 settembre:
lunedì mattina chiuso – 15.00/19.00
da martedì a venerdì 10.00/13.00 – 15.00/19.00
sabato, domenica e festivi 10.00/19.00
14 settembre – 12 novembre:
lunedì mattina chiuso – 15,00/18,30
da martedì a venerdì 10.00/13.00 – 15.00/18,30
sabato, domenica e festivi 10.00/19.00
La biglietteria chiude 30 minuti prima.
BIGLIETTI (comprensivi di guardaroba)
- Intero Euro 7,0- Ridotto e gruppi Euro 5,00
Gruppi (minimo 15 persone) maggiori di 65 anni, titolari di convenzioni, universitari con tesserino e militari, possessori Carta Musei Marche, possessori di apposite convenzioni e coupons
- Ridotto speciale scuole e residenti comune di Caldarola Euro 3,00
- Gratuito
minori di 6 anni, insegnanti accompagnatori, giornalisti con tesserino, disabili e accompagnatore, enti prestatori e personale ministero BAC.
AUDIOGUIDE Euro 3,00
Visite guidate mostra e città (su prenotazione)
Scuole e Gruppi (massimo 25 partecipanti) € 60,00
In lingua (massimo 25 partecipanti) € 100,00
Fuori dalle Stanze
Invito al viaggio nella terra dei castelli
La mostra LE STANZE DEL CARDINALE è una suggestiva occasione per scoprire il piccolo centro di Caldarola nel cuore della provincia di Macerata, ai confini con i Monti Sibillini e per farsi sorprendere da quelle che sono le bellezze di una cittadina che nel XVI secolo fu più che mai vicina a Roma.
La struttura del vivace borgo di Caldarola, ricco di testimonianze romane e medievali, con un’urbanistica completamente diversa da tutti i paesi vicini, influenzata da quella che fu l’opera del Cardinale Evangelista Pallotta, vicino a Sisto V e all’intensa attività sistina di Roma, sfrutta una piccola pianura alla destra del fiume Chienti per collocarsi a scacchiera unitaria lasciando il segno di un’epoca di avanzato progresso e di raffinato gusto.
La piazza, il porticato che la cinge da due lati, la collegiata di S. Martino, i palazzi nei due fianchi, il piccolo antico teatro “bomboniera”, le quattro vie che dalla piazza salgono ortogonalmente alla facciata del palazzo comunale verso il castello sono gli elementi architettonici che compongono lo scenario della mostra nonché del borgo animato da secoli da una coloratissima festa, la “Giostra de le Castella” che si svolge la prima e seconda domenica di agosto.
La mostra LE STANZE DEL CARDINALE è allestita negli straordinari spazi del Palazzo dei Cardinali Pallotta, appunto, ma idealmente, continua anche oltre, soprattutto attraverso le chiese del territorio circostante dove troviamo pale d’altare e affreschi.
A tutti coloro che si spingono nel territorio marchigiano alla scoperta dell’arte, della natura e dell’enogastronomia è doveroso suggerire un giro per i castelli di Caldarola (entro un raggio di due, tre chilometri dal centro storico) anche per l’intrinseca bellezza dei siti. Primo tra tutti all’interno del centro di Caldarola il Castello Pallotta (da pochissimo riaperto al pubblico dopo una chiusura di 5 anni per restauro), che dall'alto del colle si impone con l'armonia di una costruzione rinascimentale prendendo il posto delle modeste abitazioni dove una volta aveva dominato il castrume feudale. Appena fuori l’abitato di Caldarola, ecco Croce, una fortificazione del XIII secolo che come particolarità ha il fatto che la sua forma a V coincide perfettamente con la cinta muraria e all’interno della quale vi è la porta d’ingresso a sesto acuto. Ci si sposta poi a Pievefavera, sorta in epoca romana come stazione di posta, grazie alla felice posizione geografica e situata lungo la strada di congiunzione tra la Flaminia e la trasversale che univa Urbs Salvia ad Ancona, con uno schema a lisca di pesce, circondato da ben tre cinte murarie con portali a sesto acuto. Tra le meglio conservate e a forte impatto paesaggistico, Vestignano del IX - X sec, modificata nel tempo dai Duchi da Varano di Camerino e pervenuta a noi nelle sue strutture portanti rappresentando un valido esempio di arte castellare. In ultimo, ma non per bellezza ed importanza, Valcimarra, testimonianza concreta e visibile della presenza dei monaci Benedettini nel territorio caldarolese, con il rudere della monumentale facciata della Abatia Sancti Benedicti de crypta saxi Latronis, la quale si erge ancora maestosa, seppure mimetizzata tra la vegetazione, appoggiata ad una roccia sovrastante.
Per gli amanti della natura e della vita all’aria aperta, molte le occasioni per scoprire camminando una natura ancora intatta fatta di boschi, fiumi e piccoli laghetti quali il lago di Pievefavera a pochi passi dall’abitato di Caldarola, ideale per il canottaggio e quello di Fiastra. Da non perdere le terme di Sarnano, le più importanti nelle Marche. Non dimentichiamo, infine, che siamo a pochissima distanza dal Parco Nazionale dei Sibillini con 70.000 ettari di territorio, una fittissima rete di percorsi di trekking, sentieri montani segnalati e passeggiate in bicicletta e a cavallo (maneggi a Sarnano e a Serrapetrona) nell’alta valle del fiume Potenza.
Molte anche le tentazioni golose, lungo il percorso: questa è una terra, infatti, ricca di formaggi e salumi d’eccellenza (uno per tutti il ciauscolo che ha anche ottenuto l’IGP), gamberi di fiume, selvaggina e funghi. Da non sottovalutare l’aspetto del turismo enologico: non a caso il Montaigne nel suo Viaggio in Italia parlava di “un pranzo a Caldarola conclusosi con ottimo vin cotto”. E’ in questa zona (tra Caldarola, Serrapetrona e Tolentino), che si produce uno dei migliori vini DOC delle Marche, la Vernaccia, famoso vino spumante naturale rosso, prodotto con vitigno autoctono da uve raccolte tardivamente. Senza dimenticare, inoltre, il Verdicchio di Matelica (oggi è considerato uno dei più grandi vini bianchi d’Europa). A questo punto non resta che segnalare una sosta gourmet: torniamo al Castello di Vestignano per varcare la soglia del “Picciolo di Rame”, un piccolo ristorante all’interno di un frantoio del 1500 tutto pietra e legno dove in un’atmosfera intima e raffinata il patron ci proporrà un menù d’epoca ispirato addirittura alle ricette cinque-seicentesche degne della tavola del Cardinal Pallotta:
DOVE DORMIRE
HOTEL RISTORANTE TESORO
via G, Matteotti CALDAROLA
Tel. 0733/905830 www.hoteltesoro.it
Comfort moderno con vista sul castello e i boschi
Doppia con prima colazione Euro 58
ALBERGO RISTORANTE DA SANDRO
Piazza XXIV Maggio 1 CALDAROLA
Tel. 0733-905183
Familiare e semplice a due passi dalla mostra. Cucina casalinga
Doppia con prima colazione Euro 60
B&B IL NIDO DEL CUCULO
Via Colcù 12 CALDAROLA
Tel. 0733/905555, www.ilnidodelcuculo.it
Piccola e accogliente residenza nel cuore del centro storico con vista sul Castello
Doppia con prima colazione Euro 50
AGRITURISMO “IL FRUTTETO”
C.da Acquaviva CALDAROLA
Tel. 0733-905317
Bella casa di campagna sulle colline. 5 stanze
Doppia con prima colazione Euro 60
DOVE MANGIARE
RISTORANTE IL PICCIOLO DI RAME
Castello di Vestignano CALDAROLA
Tel. 348/3316588
Indispensabile prenotare per una serata con ben dodici portate spaziando in un menù d’epoca di tradizione locale.
Costo medio vini esclusi Euro 26 euro.
RISTORANTE L’EREMO
Loc. Bistocco 3 CALDAROLA
Tel. 0733-905085
Ambiente caratteristico in pietra e cucina di tradizione
Costo medio vini esclusi Euro 30
DOVE FARE SHOPPING
ANTICHITA E RESTAURO
via Roma CALDAROLA
Tel. 0733/905231
Pregiati suppellettili e arredi d’epoca lungo il corso
ARTIGIANFERRO
viale Aldo Moro CALDAROLA
Tel. 0733/905700.
Lavorazione artistica del ferro battuto solo su ordinazione
FAMAAN
Via A. Buscalferri, CALDAROLA
Tel. 0733-903673
Lavorazione artistica del ferro battuto solo su ordinazione
IRIDEA
Via A. Buscalferri CALDAROLA
Tel. 0733-905863
Lavorazione artistica del vetro
MACHELLA ARMANDO TESSUTI
via Roma, 57 CALDAROLA
Tel. 0733/903001 - 905804
Tessuti lavorati al telaio che ripropongono disegni d’epoca
ROCCHI AZIENDA VITIVINICOLA
Viale Umberto I, 9 CALDAROLA
Tel. 0733-905135
Produzione vini I.G.T. e Vernaccia. Anche olio extravergine di oliva
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