Oggi dell'antica rocca medievale non resta più traccia. L'aspetto
più interessante del centro storico risale al XV secolo: sono abitazioni costruite
dopo l'acquisto da parte di Siena, con il rosso parametro in mattoni e con le
classicheggianti finestre rettangolari nello stile del Rinascimento Toscano. Il
borgo si snoda lungo stretti vicoli, distribuiti a ragnatela secondo il disegno
vario ancora tutto medioevale, a partire da quello che oggi è l'ingresso principale
del paese, la cosiddetta Porta degli uomini, purtroppo andata distrutta,
dalla quale si può dominare un vasto paesaggio fino alle cime del monte Amiata.
L'interno
delle mura offre prospettive affascinanti e di grande suggestione: la fontanella
in travertino del 1898, l'elegante loggia in cotto ad archetti pensili e la Porta
piccina, di epoca sempre tardo-quattrocentesca, dalla quale è possibile godere
uno splendido panorama, in particolare al tramonto, sulla Maremma Toscana e ammirare
i resti delle antiche cinte murarie.
Nella
piazza principale l'occhio è colpito da un altro magnifico scorcio: una seconda
fontanella del 1898, questa volta inserita in un pozzo esagonale della stessa
epoca, collocato su una cavità sotterranea, riserva di acque assai antica. La
struttura è sovrastata da Palazzo Franceschini, già sede del
Comune: l'immenso edificio è una costruzione quattrocentesca in mattoni, alla
maniera senese, nella cui facciata sono inseriti uno stemma marchionale e una
piccola edicola con scultura della Madonna di Provenzano (copia dell'originale
è custodita a Siena).
Da
visitare ancora è la chiesa parrocchiale costruita dagli Ardengheschi intorno
al 1100. Nulla è a noi pervenuto, a causa delle successive modifiche dell'800
del 900, della più antica costruzione dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano,
patroni odierni del paese. Il caratteristico campanile è del 1600 e l'interno
della chiesa presenta
ugualmente origini sei- settecentesche, con elementi quattro- cinquecenteschi
(l'acquasantiera all'ingresso). L'unico oggetto storico di notevole valore è un
grande organo di fattura ottocentesca, fornito di centinaia di canne, alcune,
sembra, appartenute ad altro strumento di datazione precedente. Di fronte alla
chiesa, l'Oratorio della Misericordia presenta opere della scuola senese
del XVII secolo, tra cui una Madonna con b, molto venerata dalla
gente del posto.
Uscendo
dall'abitato, in direzione di Siena, dopo appena un chilometro si intravede l'aggraziata
e secolare struttura dell'Abbazia Benedettina di San Lorenzo dell'Ardenghesca,
circondata da un paesaggio silvestre lambito dal torrente Lanzo. Per dare maggior
lustro al feudo e a testimonianza dello spirito religioso che fin dall'origine
animò il paese, i Conti Ardengheschi vollero la costruzione della chiesa e del
complesso monastico, i cui lavori furono iniziati intorno al 1100. L'Abbazia divenne,
nel corso dei secoli, uno dei più importanti cenacoli benedettini e centro economico
territoriale della Toscana meridionale. La chiesa di San Lorenzo fu costruita
a tre navate in stile romanico: oggi, di tutto
il complesso, rimangono la sola navata centrale e la facciata, interamente intatta,
in linee sobrie e solenni, nell'originale travertino romanico. Il portale d'ingresso
è affiancato da pregevoli capitelli con bassorilievi raffiguranti mostruosi e
favolosi animali simbolici. Le finestrine monofore lasciano penetrare all'interno
poca luce, quasi ad isolare in un'aura mistica l'interno del tempio, oggi sede
di particolari funzioni religiose e di concerti da camera.
Fonte:
"Il Comune di Civitella Paganico Guida storico-artistica del territorio",
a cura di Piero Torriti, 1995. Il volume contiene una ricca bibliografia sul Comune:
per richiederlo rivolgersi alla Pro Loco Civitella Marittima.