DA VISITARE A BONIFACIO
La posizione geografica di Bonifacio, la città più
a Sud dell'isola, ha contribuito a farne, secondo Paul Valéry, la "capitale pittoresca
della Corsica". Avvicinarsi a Bonifacio percorrendo la strada da Sartene o da
Porto Vecchio consente di veder comparire questa città medievale come fosse un
luogo " in capo al mondo ", isolato dal resto dell'isola da un ampio ed arido
pianoro calcareo. Questo si affaccia sul mare con stupende scogliere bianche,
alte più di 60 m, battute dal vento e dalle onde, spesso molto alte, delle Bocche
di Bonifacio, uno stretto che separa la Corsica dalla Sardegna, largo 12 km e
disseminato di isolette. La città vecchia, intorno alla quale si ergono le fortificazioni,
appollaiata su uno stretto promontorio che si distende parallelamente alla riva
da cui è separata da una specie di fiordo lungo 1.500 m, in fondo al quale si
apre una marina. II porto, un tempo riparo sicuro per le navi militari, è oggi
un approdo per le imbarcazioni da diporto. Dal mare, le vecchie case raggruppate
all'estremità di una scogliera, ai cui piedi si infrangono le onde, conferiscono
alla città alta un aspetto ancor più stupefacente.
La
Marina - (visita: 3/4 d'ora)
E' il quartiere del porto, disteso sulla
banchina Sud e dominato dall'imponente bastione che, un tempo, controllava l'accesso
alla cittadella. In estate, gli alberghi, i ristoranti, i caffè ed i negozi per
turisti di questa zona della città sono animati da un'incessante attività che
continua fino a notte inoltrata. Sulla riva Nord, che offre una serie di pontili
per le imbarcazioni da diporto, si affacciano edifici moderni di 4 o 5 piani,
alcuni ad arcate o dotati di piscina, con i loro diseguali tetti rosa; questo
è il quartiere di Giovasole. II patrono del quartiere della marina è Sant'Erasmo,
protettore dei marinai. Ogni anno, la confraternita organizza due processioni:
il 2 giugno per festeggiare il patrono ed il 20 giugno, giorno di San Silverio,
papa e martire del VI sec., protettore dei pescatori di aragoste.
L'Acquario
E' composto di tredici vasche, installate in una grotta, che consentono
di fare conoscenza con la fauna marina della Corsica: granchi striati di rosso
e blu, labridi dai colori cangianti, murene, astici. Secondo il periodo, è possibile
vedere uova di gattucci (piccoli squali), attaccate ai rametti.
Colle
San Rocco
A sinistra della chiesa di Sant'Erasmo, inizia una scalinata
lastricata che conduce al colle su cui sorge una piccola cappella, costruita dove
morì l'ultima vittima della grande peste del 1528. Da questo belvedere naturale
la vista spazia sul mare aperto, abbracciando persino le coste della Sardegna,
le alte scogliere calcaree con strati scolpiti dal mare, il bastione e la marina.
A sinistra, il "Granello di sabbia", grande blocco calcareo eroso alla base dalle
onde, innalza la sua sagoma familiare davanti alla scogliera. Dal colle, per mezzo
di una scalinata, si giunge alla spiaggetta di Sutta Rocca.
La città
alta - (visita: 2 ore)
Comprende la città vecchia, dall'atmosfera medievale,
la cittadella e l'estremità Ovest del pianoro, con il cimitero marino e la spianata
di San Francesco. I pedoni possono raggiungere la città alta attraverso le salite
di Rastello e San Rocco, una lunga rampa con gradini che sbocca sulla porta di
Genova. Gli automobilisti devono invece prendere la Strada N 198. Questa strada,
costruita da Napoleone III, gira intorno al bastione dello Stendardo, che domina
l'imboccatura di Bonifacio; si lascia all'altezza della Colonna romana (scoperta
sull'isola di San Bainzo), divenuta monumento ai Caduti, per poi seguire la strada
di accesso al posto d'imbarco. La salita sulla sinistra consente di entrare nella
città vecchia, attraversando una galleria scavata nel 1984 nel forte di San Nicola;
se ne esce per la Porta di Francia (1854), alla quale si accede seguendo la rue
Fred-Scamaroni, l'unica via alberata di Bonifacio.
Monumento alla Legione
Straniera
Un tempo si trovava in una piazza di Saida, una cittadina confinante
con gli altopiani algerini, dove era stato eretto in memoria dei Legionari caduti
a Sud di Orano tra il 1897 ed il 1902. Fu inaugurato il 23 giugno 1963, data di
arrivo a Bonifacio della Legione Straniera, sostituita poi da una caserma di paracadutisti
(CEC). Da questa piazza, la place Bir-Hakeim, che domina il burrone di Carotola
cinto da mura, la vista abbraccia, al di là dell'imboccatura, il pianoro di Capello,
occupato, nel 1420, dagli aragonesi con le loro bombarde.
Chiesa di
San Domenico (Église St-Dominique)
Questo santuario, eretto a partire
dal 1270 dai domenicani dove precedentemente sorgeva una chiesa di Templari e
terminato probabilmente nel 1343, rappresenta, insieme alla chiesa di San Francesco,
uno dei pochi edifici gotici della Corsica. Un convento attiguo ospitava i religiosi,
rimasti nella chiesa fino al 1789. L'architettura esterna è molto semplice, come
dimostra la sobria lavorazione della pietra sulla facciata occidentale. La torre
campanaria è invece abbastanza singolare: presenta, infatti, piani superiori di
forma ottagonale nonché un coronamento composto di saettiere e merli a doppia
punta. All'interno, la pianta è semplice, di forma rettangolare con abside piatta.
La navata principale, fiancheggiata da navate laterali, è a volta, con sei crociere
ogivali. Di notevole interesse l'altare maggiore: con intarsi marmorei provenienti
dalla vicina chiesa di San Francesco, l'antependium in bassorilievo raffigura
san Francesco nell'atto di ricevere le stimmate. Da notare le quattro statue lignee
che decorano l'altare: due angeli in adorazione, San Domenico e Santa Caterina
da Siena. Tra la ricca statuaria espressionista, spiccano il gruppo delle Tre
Marie, ai piedi della Croce, che viene portato in processione il Venerdì Santo,
il Martirio di San Bartolomeo, condotto in processione il 24 agosto, ed infine
la Madonna col Bambino, in marmo bianco, situata in una nicchia nella navata laterale
Sud. II pulpito, in legno scolpito, è un'opera di grande pregio realizzata da
artisti locali.