Simone De Magistris: un pittore visionario
tra Lotto e El GrecoCaldarola - Palazzo dei Cardinali Pallotta - 5 Aprile - 30
Settembre 2007a cura di Vittorio Sgarbi
SIMONE DE MAGISTRIS
Un pittore
visionario tra Lotto e El Greco CALDAROLA (MC)
Palazzo dei Cardinali Pallotta
5 aprile - 30 settembre 2007
Il fascino di uno spirito inquieto, dai tratti
intensi e dalle visioni oniriche che fanno parlare di un El Greco italiano
Caldarola,
autentico gioiello di architettura e urbanistica, si rivela culla del Manierismo
nelle Marche. Simone De Magistris, personalità affascinante e originale, è il
protagonista e il capofila di una vera e propria scuola in grado di rivaleggiare
addirittura con l'Urbe. In mostra anche opere del Lotto, El Greco, Tintoretto,
il Cavalier D'Arpino, Federico Zuccari
Nel circuito delle grandi mostre "rivelazione",
riflettori puntati quest'anno sulle Marche e su Caldarola in particolare. Nel
cuore della provincia di Macerata, un piccolo centro ricco di testimonianze romane
e medievali ma che si mostra oggi nel suo splendido e raffinato assetto urbano
cinquecentesco. Un potente cardinale, a cui Caldarola aveva dato i natali, Evangelista
Pallotta, molto vicino a Sisto V, e Prefetto della Fabbrica di San Pietro, regalò
alla sua città forma e dignità di una città monumentale, rispecchiando l'intensa
attività sistina: facendo così di Caldarola quasi una piccola Roma.
Accanto
a lui, Simone De Magistris (nato a Caldarola nel 1538 e morto nel 1613), artista
di grande sensibilità, moderno, sensibile all'influenza della pittura veneziana
del Lotto e Tiziano ma già partecipe e anticipatore di un gusto diverso che lascia
intravedere il nuovo secolo e che lo rende protagonista di una vera e propria
scuola. La mostra, infatti, oltre a far luce per la prima volta su Simone De Magistris
attraverso l'esposizione di circa 80 opere (più una serie di tappe lungo un itinerario
collegato), giunte da importanti musei, illustra l'intensa attività artistica
che dalla fine dalla metà del '500 ai primi del '600 ha animato la realtà di Caldarola,
e delle zone circostanti, centro remoto rispetto ai grandi centri, ma non periferico.
In mostra artisti di straordinaria importanza che hanno avuto un ruolo decisivo
sulla formazione del "nostro": Lorenzo Lotto presente con tre splendide opere,
Federico Barocci con due ritratti a pastello, Federico Zuccari, il Tintoretto
con L'Adorazione dei Magi e soprattutto El Greco, così raro da vedere.
La mostra,
curata da Vittorio Sgarbi che presiede anche il Comitato Scientifico di cui fanno
parte tra gli altri Pietro Zampetti e Stefano Panetti, ed è coordinata da Liana
Lippi, è anche l'occasione per scoprire nuove opere del De Magistris: inediti
che solo i più recenti studi hanno attribuito al Maestro e che per la prima volta
vedremo esposti come il San Nicola da Tolentino o l'unico disegno preparatorio
rimasto o la tavola con la Deposizione di Sarnano.
Due personalità forti quelle
del Cardinale e dell'artista da lui protetto nel cui segno si intessono a Caldarola
e dintorni nella seconda metà del Cinquecento rapporti di ampio respiro con i
contemporanei che vivevano lo stesso clima culturale in Umbria, nel Lazio, in
Romagna.
Al pittore nato a Caldarola, al colto e potente cardinale e a tutta
la scuola calderolese, è dedicata la mostra SIMONE DE MAGISTRIS Un pittore visionario
tra Lotto e El Greco, che si inaugura il 4 aprile e apre al pubblico dal 5, promossa
dal Comune di Caldarola in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico delle Marche e il contributo della Regione
Marche, Provincia di Macerata, Camera di Commercio e Fondazione Carima. La mostra
si tiene inoltre sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con
il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Allestita negli
straordinari spazi architettonici del Palazzo dei Cardinali Pallotta, appena tornato
agli antichi splendori e aperto al pubblico per questa occasione, è ideata e curata
da Vittorio Sgarbi, che presiede a sua volta il comitato scientifico, di cui fanno
parte tra gli altri Pietro Zampetti e numerosi esperti di arte marchigiana. Non
una sede qualsiasi quella della mostra, come si diceva, bensì uno dei due eccezionali
gioielli architettonici di Caldarola, il Palazzo per eccellenza, in cui attraverso
il linguaggio pittorico e architettonico si esprime lo spirito della Controriforma.
Uno spazio di straordinario fascino nel cui impianto architettonico è disegnata
la stessa piazza antistante in un'ideale composizione, armonica ed unitaria. Pochissime
nel corso dei secoli le trasformazioni e le aggiunte, così che oggi dopo un attento
e lungo restauro gli affreschi del piano nobile e i soffitti a cassettoni ne fanno
un complesso di eccezionale rilievo ulteriormente esaltato dalla mostra stessa.
Splendida la Stanza del Paradiso, la cui frescatura continua ad animare dibattiti
e querelle sull'attribuzione. Un piccolo gioiello quasi nascosto e remoto, luogo
di meditazione del Cardinale, dove la realtà si sublima nella favola: un paesaggio
altamente lirico con una flora e una fauna esotiche e scene di caccia animate
da cavalli impennati, levrieri, volatili, cacciatori. Colori vivi, festoni e puttini
animano una narrazione vivace e piena di slancio, per molti versi ispirata alla
decorazione di Palazzo Farnese a Caprarola e che lascia intravedere non poche
citazioni dal Cavalier D'Arpino.
Usciti dal palazzo la mostra prosegue in un
altro dei luoghi indimenticabili di Caldarola, il Castello Pallotta (per l'occasione
riaperto al pubblico dopo una chiusura di 5 anni per restauro), un castello dal
profilo fiabesco che connota fortemente il paesaggio: merlature, torri, cammini
di ronda e ponte levatoio immettono, passando dalla rimessa delle carrozze e dalla
selleria, all'interno, tra sala d'armi, sale affrescate, saloni con tappezzerie
e arredi autentici, biblioteca, cucina, salotti. Dimora estiva del Cardinale,
il castello divenne dal '500 luogo di godimento rinascimentale al quale il De
Magistris portò la ricchezza e il lirismo della sua pittura.
La mostra si articola
anche lungo il percorso dei "Luoghi di Simone De Magistris", soprattutto attraverso
le chiese del territorio circostante dove troviamo pale d'altare e affreschi intrisi
di una cultura controriformista e che ci lasciano scoprire una personalità artistica
capace di coniugare la sofisticata eleganza del Manierismo con l'esperienza del
vivere quotidiano e del racconto, trasfigurando il dato reale in evento soprannaturale
intriso di misticismo. Una personalità che rivela un ruolo importante nel contesto
della pittura marchigiana.
Simone De Magistris, che iniziò la sua attività
intorno al 1560, frequentò la bottega del Lotto e pur se per un breve periodo
il soggiorno a Loreto gli permise di entrare in contatto con i più significativi
pittori del momento, guardò poi alle folgorazioni della pittura veneziana, e ai
richiami di Roma, la sua originalità però non si fece mai limitare dall'indirizzo
restrittivo preso dall'arte cattolica dopo il Concilio di Trento. Il continuo
raffinarsi della qualità pittorica lo inserì sempre più nella corrente manierista
facendo di Caldarola il centro propulsore di una enclave che si confrontava con
quanto realizzato in altri centri marchigiani di primaria importanza dando così
origine ad un fenomeno unico nella storia del Manierismo italiano.
Simone De
Magistris si impone all'attenzione, affascina lo spettatore per un tratto così
intimo e moderno, una sensibilità spiccata e complessa, una libertà creativa che
si traduce in una sorta di espressionismo cromatico, fatto talvolta di una fantasia
allucinata: le sue sono spesso visioni alimentate da un tormento interiore tanto
intenso quanto raffinato. Una potenza onirica che fa parlare di un'affinità forte
con un maestro come El Greco fino a farlo definire "El Greco italiano" ritrovando
quelle forme quasi cubiste, con le figure quasi deformate da un allungamento esasperato.
La
sua è "la forza di una invenzione completamente nuova, soggettiva, legata a una
dimensione onirica", sostiene Vittorio Sgarbi. Simone de Magistris, pittore del
sacro, intende portare 'lo spettatore' della sua opera in una dimensione che non
è quella del concreto, ma è quella della visione, lo vuole rendere partecipe della
visione a cui sta assistendo, come risulta evidente per esempio nel capolavoro
de "La Messa di San Martino" nella chiesa di San Martino a Caldarola.
Visionario
quindi non inteso nel modo in cui abitualmente lo si intende, ma come un artista
che propone agli occhi del devoto, del fedele, l'opportunità di assistere alle
stesse visioni a cui assistono i santi rappresentati in quelle opere. La sua è
una sperimentazione pittorica quanto mai libera per ottenere la massima vibrazione
cromatica: un segno pittorico spigoloso e un colore fatto di accostamenti rapidissimi
e sovrapposizioni, quasi con una tecnica impressionista ante litteram! Colori
freddi, gialli e rosa squillanti, azzurri trascolorati, un insieme cromatico che
altro non è se non una proiezione dello stato d'animo.
TITOLO: Simone De
Magistris un pittore visionario tra Lotto e El Greco
DATA: 5 aprile - 30 settembre
2007 SEDE: Caldarola Palazzo dei Cardinali Pallotta
ORARIO: lunedì-venerdì
10.00-13.00/15.00-19.00, sabato e domenica 10,00-19,00 da luglio nel we10,00-21,00.
La mostra non ha giorno di chiusura
BIGLIETTO: Mostra Palazzo dei Cardinali
Pallotta: intero € 6, ridotto e gruppi € 4 Mostra e Castello Pallotta: intero
€ 11, ridotto e gruppi € 7 (il biglietto dà diritto a sconti del 10% in hotel,
ristoranti e negozi convenzionati)
AUDIOGUIDE: € 2
VISITEGUIDATE: Su prenotazione
(anche visite della città) INFO: 0733.905529 - Scocco &Gabrielli 349.0571850
PACCHETTI
TUR: 0733/903707- 905808
SITO: www.simonedemagistris.it
CATALOGO: Marsilio Editori