Itinerari Sacri: la Via Faentina
Anche questo itinerario inizia da Firenze, imbocchiamo la via
Faentina (strada statale n. 302), oltrepassato il ponte alla Badia,
la strada risale la valle del Mugnone fra affascinanti panorami
collinari, troviamo numerosi castelli, chiese e ville di antiche
e ricche famiglie fiorentine. Sulla destra del ponte alla Badia
si trova la
Badia Fiesolana: è stata la cattedrale
di Fiesole fino al 1026, adattata poi a convento, venne restaurata
ed ampliata nel 1456 su incarico di Cosimo de’ Medici, conferendole
l’attuale aspetto e seguendo gli schemi architettonici della Basilica
di S. Lorenzo a Firenze.
Oltrepassato l’abitato delle Caldine troviamo il quattrocentesco
Convento
della Maddalena, originariamente un piccolo ospedale,
nel medioevo serviva per il ricovero sia dei pellegrini, sia
dei trovatelli che dal Mugello venivano inviati allo Ospedale
degli Innocenti di Firenze; continuando la strada saliamo sino
all’Olmo.
Poco prima di
Vetta le Croci si prende a destra la strada per S. Brigida - Molin del Piano:
dopo circa 2 km sulla sinistra troviamo una strada che, attraverso il bosco, sale
al Santuario della Madonna delle Grazie del Sasso. Intorno all’XI sec.
fu eretto un Oratorio, nei pressi del quale tra il 1484 e il 1485 la Madonna sarebbe
apparsa più volte miracolosamente a due pastorelle, che l’avevano invocata per
ottenere la guarigione del padre. A ricordo dell’apparizione, intorno al 1490
fu eretta la Chiesa Nuova chiamato anche Oratorio superiore, che per lo scoscendimento
del terreno venne a sovrapporsi al precedente oratorio a quota più bassa.
Fra
il 1615-75 fu aggiunto davanti alla Chiesa un portico a due lati di archi ribassati
su colonna di pietra arenaria, questo serviva per andare incontro alle necessità
dei pellegrini che salivano all’oratorio nei giorni di pioggia. Successivamente
furono costruite le Stanze delle Compagnie per iniziativa di oltre venti parrocchie.
Nell’Oratorio Superiore, sull’altare maggiore, troviamo un solenne simulacro in
pietra serena di scuola sansovinesca risalente alla prima metà del XVI sec., sul
solenne simulacro sono riportati bassorilievi recanti richiami alle apparizioni
e ai messaggi della Madonna. Nella nicchia centrale troviamo la statua lignea
della Vergine del Vangelo. Nell’Oratorio inferiore, nella Cappella delle Apparizioni
è presente una tavola dipinta raffigurante l’immagine della Madonna delle Grazie,
ancora oggi oggetto di grande devozione, il dipinto è un ex voto dei Ricovera
opera del pittore fiorentino Benintendi detto Il Ceraiolo. Qui si recarono in
pellegrinaggio Dante Alighieri, Beatrice Portinari, S. Maria Maddalena de’ Pazzi.
Orario di apertura: 9,00-12,00 / 14,00-18,00 Ospitalità per i pellegrini tel.
055/83.00.013. Vedi anche le abitazioni dei
grandi artisti.
Ritornati indietro ed arrivati al Passo di Vetta le
Croci, la via Faentina inizia a scendere verso il Mugello, tra pascoli, pinete
e boschi toccando alcuni caratteristici casolari, l’abitato di Polcanto e di Faltona
con la pieve romanica risalente all’XI sec. e più volte restaurata, affiancata
da un alto campanile del XII sec.
Oltrepassiamo la Villa Guiducci, un bellissimo
edificio settecentesco con ampio prato ombreggiato da un cedro secolare, si entra
in Borgo San Lorenzo, incontrando l’Oratorio del SS. Crocifisso dei Miracoli,
eretto nel settecento per ospitare un Crocifisso ligneo dipinto, attribuibile
probabilmente all'opera di Giovanni Pisano (XIV sec.), lasciato nel 1400 da alcuni
pellegrini tedeschi che fuggivano dalla peste. Infatti sopra l’altar maggior è
presente una nicchia in cui è collocato il crocifisso. La nicchia è celata da
una grande tela ottocentesca manovrata da una macchina che ne consente l’elevazione
o l’abbassamento nelle occasioni in cui il Crocifisso è esposto alla adorazione
dei fedeli. Al Crocifisso sono stati attribuiti numerosi "miracoli": come la cessazione
della pestilenza nel 1400, i pochi danni subìti da Borgo San Lorenzo nel 1542
in occasione di un violento terremoto, la liberazione dai francesi nel 1799.
A
sinistra dell’Oratorio è situata una grandissima Chiesa di San Francesco ad unica
e grande navata, restaurata recentemente e restituita al suo antico splendore.
Nel centro di Borgo San Lorenzo troviamo la Pieve di S. Lorenzo risalente
al 941. Fu ricostruita nel 1263 e probabilmente fu costruita la torre campanaria,
impostata sull’abside semicircolare e condotta avanti in laterizio in forma di
semidodecagono. All’interno sono conservati una Madonna attribuita a Giotto,
un Crocifisso su tavola di scuola giottesca, una Madonna in Trono col Bambino
attribuita ad Agnolo Gaddi, La Vergine e i Santi Francesco e Domenico di
Matteo Rosselli, mentre l’abside è affrescata da Galileo Chini. A lato della facciata,
a destra, è un tabernacolo in terracotta policroma opera delle Fornaci Chini.
Orario di apertura: 9,00-12,00 / 15,30-17,00. Festivi 15,00-17,00. Per informazioni
tel. 055/84.59.295
Imbocchiamo la strada statale n° 551 che conduce
a Scapereria e Luco di Mugello, poco distante da Borgo San Lorenzo, troviamo,
in posizione solitaria su una collina il Convento dei Cappuccini di San Carlo,
risalente al 1613. Sulla facciata della chiesa è collocata una Pietà in terracotta,
opera delle fornaci Chini di Borgo San Lorenzo, mentre all’interno si conserva
una Sacra Famiglia attribuita alla scuola del Ghirlandaio. Nel chiostro del convento
è situato un pozzo di 33 mt scavato nel 1617. Ospitalità per i pellegrini tel.
055/84.59.990 - 84.59.385
Da Borgo San Lorenzo si riprende la via Faentina
che prosegue verso nord fra basse colline ben coltivate, il paesaggio è
il tipico toscano colline dolci e ben tenute. Dopo circa 3 km sulla sinistra,
troviamo un filare di cipressi che ci conduce alla Pieve di San Giovanni Maggiore,
risalente al X sec., tra il 1520 e il 1530 fu riedificata, successivamente modificata
nell’800. Interessante è il campanile dell’XI sec. a sezione ottagonale, impostato
su basamento quadrato: tre ordine di monofore di dimensioni crescenti si aprono
sui lati. All’interno notevolissimo ambone marmoreo del XII sec. I vetri delle
finestrature sono opera delle Manifatture Chini. Orario di apertura: domenica
9,00-12,00.
Punto panoramico, passato l’abitato di Panicaglia si arriva
ad una curva dalla quale si può godere di un bel panorama sul colle di
Pulicciano e sulla Valle dell’Ensa, è possibile ammirar la chiesa di Ronta
e il suo alto campanile. Oltrepassando la frazione di Poggio si entra nel piccolo
borgo di Ronta e poco dopo si giunge al Santuario della Madonna dei Tre Fiumi
risalente al 1578 ed ampliato per opera del Buini nel 1705. Il portico a tre archi
nel 1789 ca. fu tagliato ed usato per la costruzione della nuova via Faentina.
Accanto al Santuario era presente un Ospizio, oggi Albergo Tre Fiumi, collegato
con quello di Quadalto a Palazzuolo Sul Senio. Si narra che mentre alcune donne
pregavano inginocchiate davanti al tabernacolo, il volto della Vergine si fece
carne ed iniziò a piangere, oggi è presente il Santuario. Molti pellegrini
si recarono sul posto per chiedere "Grazie" cosicchè avvennero numerosi miracoli.
Di qui la decisione di edificare il Santuario. Per informazioni tel. 055/84.03.015
(Albergo Tre Fiumi).
Continuando la nostro itinerario oltrepassiamo il
Santuario, la strada inizia a salire e costeggia il tortuoso corso del torrente
Ensa immerso fra alte stratificazioni e ripide pendici boscose. Si arriva a Razzuolo,
la cui chiesa faceva parte di una badia vallombrosana, la Badia di San Paolo,
fondata nel 1035 da San Giovanni Gualberto. Proseguendo arriviamo al Passo della
Colla di Casaglia dopo aver percorso numerose curve.
Dal valico si svolta
a sinistra per la Strada statale 477 che conduce a Palazzuolo Sul Senio. La strada
è immersa da stupendi boschi incontaminati di faggio, castagno, quercia,
interrotti qua e la da affioramenti di pietra, si giunge a Quadalto al Santuario
di S. Maria della Neve. Nel 1459 fu eretto un piccolo Oratorio poi ampliato
ai primi del ‘600 sino ad assumere le forme e dimensioni della chiesa attuale.
La Chiesa è preceduta da un arioso portico, si presenta all’interno con
tre navate divise da archi su pilastri. Nell’altare maggiore in pietra è conservata
un’immagine della Madonna di gusto botticelliano molto venerata. Dietro l'Altare
troviamo il coro chiuso da pregevoli cancellate in ferro, opera di Dino Chini,
troviamo due ricchi alari in stile barocco e un delizioso organo settecentesco.
Accanto alla chiesa si trovano il convento eretto a partire dal 1744 e tenuto
dall’ordine francescano delle Ancelle di Maria e l’antico Molino di Quadalto,
oggi trasformato in foresteria. Orario di apertura: 6,30-8,00 / 11,30-12,00 /
17,30-19,00. Presso il Santuario è possibile organizzare campi scuola e
ritiri per ragazzi. Per informazioni tel. 055/80.46.072.
Da Quadalto si
giunge a Palazzuolo sul Senio, piacevolmente disposta lungo il fiume, con alcuni
edifici medioevali tra cui il severo Palazzo dei Capitani. Sulla piazza, alla
destra del Palazzo dei Capitani, troviamo la secentesca Chiesa di S. Antonio,
anche questa preceduta da un bel portico a tre archi. Per informazioni tel. 055/80.46.114
Da non perdere la Chiesa di S. Stefano (sempre aperta) di antica
origine e ben ristrutturata ai primi del secolo (1900). Presso la canonica sono
custoditi pregevoli dipinti, sculture e arredi sacri provenienti delle chiese
in abbandono del territorio. Nei dintorni è possibile ammirare la Badia
di Susinana appartenente ai Vallombrosani, oggi trasformata in villa fattoria
con l’antica chiesa, da poco restaurata (aperta su prenotazione tel. 055/80.46.014)
e la Pieve di Misileo, d’origine medioevale con la particolare cripta (aperta
su prenotazione tel. 0546/75.084).
Percorrendo la strada statale n. 306
si giunge a Marradi, "un castello posto a piè dell’Alpi che dividono la Toscana
dalla Romagna" così Niccolò Macchiavelli descriveva la Città di
Marradi, incontriamo subito la Chiesa Arcipretale di S. Lorenzo ricostruita
nel XVIII sec. in maestose forme neoclassiche sulle strutture di una preesistente
chiesa medioevale. All’interno è conservato un trittico del Maestro di Marradi
che qui operò alla fine del 1400 con uno stile prossimo al Ghirlandaio.