Girando nei Borghi Italiani

Da non perdere

MONTAIONE

Montaione, situato all’estremo ovest della provincia di Firenze, al confine con quella di Pisa, offre uno dei più suggestivi panorami della Toscana. Posto su una collina a 350 m. sul livello del mare, si trova a cavallo tra le valli dell’Egola e dell’Elsa.

La morfologia della zona è quella tipica collinare: dal paese di Montaione dolci colline, in parte coltivate, in parte boschive, si perdono a vista d’occhio.

Le formazioni arboree di questa fascia sono costituite da conifere quali il pino d'Aleppo e il pino domestico, dal cipresso e da diverse specie di querce, quali: la roverella, la farnia, la rovere ed il cerro, oltre a lecci, agrifoglio ed alloro. Tra gli arbusti: l’erica, il lentisco, il mirto, il corbezzolo (con i caratteristici frutti colorati, che spiccano nei boschi nella stagione invernale), il ginepro, la ginestra (dai profumati fiori gialli che sbocciano a maggio) e la fillirea, oltre al castagno, impiantato dall’uomo per ovvi scopi economico-alimentari.
Nella zona si trovano piante monumentali quali:

  • un leccio plurisecolare (oltre 750 anni) e di particolare bellezza in località Figline;
  • una quercia gemella in prossimità della cisterna romana: maestosa rovere formata dalla fusione di due fusti;
  • un'imponente roverella nella zona di Iano (località Casicello): maestoso esemplare il cui tronco raggiunge il diametro di quasi quattro metri.
    Interessanti, dal punto di vista naturalistico:
  • una quercia sughera in località San Leonardo, presso San Vivaldo: interessante per il fatto che, normalmente, vive in altre zone geografiche;
  • un centinaio di piante di tasso nella zona di Iano è considerate uno dei rari popolamenti naturali di questa specie, per la consistenza e la posizione geografica. Il tasso è tristemente famoso come "albero della morte" in quanto la corteccia, le foglie, ma soprattutto i frutti, di un bel colore rosso brillante, contengono sostanze velenose per l’uomo, ma innocue per il bestiame.
    Nei boschi possiamo incontrare la fauna tipica della zona: cinghiali, caprioli, daini, istrici, volpi, scoiattoli, lepri, fagiani, gazze e ghiandaie oltre a rapaci quali il falco, il gheppio o la poiana.

    Il paese, di origini etrusche, è oggi una tranquilla cittadina, con il suo caratteristico centro storico ben conservato. L’impianto urbanistico, ha la pianta tipica dei paesi medioevali: una strada centrale con una piazza e due vie parallele (Borgo di Sopra e Borgo di Sotto) e molti vicoli che si aprono in graziose piazzette. Purtroppo, rimane ben poco dell’antica cinta muraria, in parte inglobata dalle case costruite dal Settecento in poi, in parte distrutta dalle milizie tedesche in ritirata nel 1944, insieme alle torri ed alle porte (Porta Fiorentina e Porta Pisana).


    Interessanti:

    ü       il Palazzo Pretorio (secolo XIV), oggi sede della Biblioteca comunale e del Museo di Storia naturale,

    ü       la chiesa di San Regolo, del XIII secolo, ma ricostruita nel 1635, che conserva una “Madonna e Bambino” del XIII secolo, attribuita alla scuola di Cimabue. La chiesa, un tempo dedicata a San Bartolomeo, nel 1816 succedette nel titolo all’antica Pieve di S. Regolo, posta circa 1 km fuori del paese. La facciata è inquadrata da due contrafforti, tra i quali è inserita l’ostia raggiante di S. Bernardino; sulla destra una lapide ricorda un montaionese illustre: Francesco Chiarenti, studioso di medicina e agricoltura. L’interno si presenta secondo il rifacimento finanziato da Scipione Ammirato il Giovane nel 1635, sepolto sotto l’altare; la volta, a botte lunettata, è scandita da modanature in pietra serena. La tribuna, costruita nel 1602, fu decorata da Cesare Maffei nel 1954, sotto di essa, nella parte centrale, si trova il SS. Crocifisso (legno policromo del XIII secolo, che secondo la tradizione, partecipò alle crociate): qui si conserva anche una reliquia della “Vera Croce”. Nella compagnia, al lato della chiesa, si nota una bella tavola del 1584 di Francesco Rosselli, con Vergine in trono fra San Giovanni Battista e San Regolo ed un altro pregevole quadro con Tobia e l’Angelo, di area fiamminga (XVII secolo). La Madonna dei sette dolori, sull’altare (1773) è portata in processione il Venerdì Santo. 

    Nel medioevo, Montaione era famosa per la produzione del vetro. Fonti storiche ed archeologiche attestano che nella Valdelsa, già in quell’epoca, la produzione del vetro era una delle attività più qualificanti, tanto che i bicchierai di Montaione e Gambassi erano conosciuti in tutta Italia. Oggi, la principale risorsa economica di Montaione è il “turismo verde”, sviluppatosi grazie al recupero di vecchi casolari sparsi nella campagna, o addirittura, di piccoli borghi, abbandonati negli anni sessanta, per il passaggio dall’economia rurale a quella industriale, mentre la produzione del vetro, cessata a Montaione, si è ancor più qualificata a Colle Valdelsa, dove si produce un ottimo cristallo.

    La ricettività turistica è notevole per i moltissimi “Agriturismo”, anche di particolare pregio, sparsi nei dintorni del paese; molti sono dotati di piscina e campi da tennis.

    Interessanti: la rete per il trekking, che attraversa tutto il territorio, ed il campo da golf a 18 buche in località Castelfalfi.

    Nelle vicinanze:

    Ø       San Vivaldo, noto per l’insieme di cappelle e tempietti che si trova nel bosco di Camporena prospiciente il convento, denominato “Sacro Monte”. Il complesso è caratterizzato da 18 cappelle (in origine erano 30, prima che un terremoto ed un movimento franoso ne distruggessero una parte). Le cappelle conservano il più grande complesso al mondo di sculture rinascimentali in “cotto” che riproducono, in una versione “antica” dei luoghi di Gerusalemme, la vita e la Passione di Gesù.

    Ø       Castelfalfi, antico borgo, parzialmente restaurato, dotato di una buona ricettività turistica e di un bellissimo campo da golf da 18 buche.

    Ø       Gambassi Terme, conosciuto per il suo impianto termale.

    Ø       Castelli, si possono visitare numerosi castelli di varie epoche sul territorio di Montaione.

    Per il turismo “fai da te”, in Piazza Nunziatina è installato un pozzetto di scarico per caravan e camper (servizio gratuito, sempre attivo).

    Come si raggiunge: 

    Ø       Da Firenze:

    1.        uscita di Ponte a Elsa della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, si prosegue in direzione di Castelfiorentino e Montaione,

    2.        uscita di Ginestra F.na della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, si prosegue in direzione di Montespertoli, Castelfiorentino, Montaione;

    Ø       Da Pisa: uscita di San Miniato della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, si prosegue in direzione di San Miniato e Montaione;

    Ø       Da Siena: uscita di Poggibonsi della superstrada Firenze-Siena, si prosegue in direzione di Certaldo, Castelfiorentino, Montaione.

     
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    Autore Fabio Montagnani
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    Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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