Girando nei Borghi Italiani |
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Sommersi Nonostante il tortuoso tracciato della provinciale, che da Castelnuovo di Garfagnana, dirige sulle calde spiagge del litorale tirrenico, la panoramicità e la bellezza del paesaggio, rendono piacevole ed interessante il transito; quando immerso nel verde ombroso, quando sospeso su aspri e marmorei pendii. Pochi ma singolari sono gli insediamenti che si incontrano nel versante garfagnino, lungo il corso del torrente Turrite Secca che, serpeggiando nell'incassato fondovalle, scende verso la Rocca Ariostesca, per maritarsi con il Serchio. Pochi villaggi dicevamo, ma di caratteristiche storico-ambientali uniche. E' il caso di Isola Santa, piccola ed estrema frazione del comune di Careggine, posta a 550 metri s.l.m, nel cuore del parco delle Alpi Apuane. Anche Isola Santa nel 1950, ha visto salire le acque delle Turrite fino a colmare la diga costruita dalla societa Selt-Valdarno (E.N.E.L.)
nella foto: il molino MOSCETA riemerso durante lo svuotamento del lago Per buona fortuna degli abitanti, Isola Santa non fu sommerso come Fabbriche, ma solo il ponte ad arco ed alcuni vecchi edifici costruiti nelle vicinanze furono interessati dal bacino del lago. Il borgo vero e proprio, agonizza sulla riva sinistra del lago artificiale che minaccia la stabilità della chiesa intitolata a S.Jacopo e del gruppo di case che lo circondano. nella foto: il borgo di Isola Santa risparmiato dalle acque Nel 1260 si sa della costruzione dell' "Hospitale di San Jacopo" eretto per la sussistenza dei viandanti e dei pellegrini. La sua ubicazione non è casuale ma strategica e legata alla vicinanza dei confini tra gli stati di Lucca, Modena e Massa. Isola Santa, allora piccolo borgo fortificato, vigilava sul vecchio ponte che consentiva il transito verso la foce di Isola Santa vicino al vecchio mulino Mosceta.
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