L'itinerario è il meno panoramico poiché si svolge in gran parte
in pianura ed all'interno della pineta. Tuttavia, fatta eccezione
per il primo tratto che utilizza per buona parte la strada asfaltata
che da "Pratini" porta al canale "Scoglietto-Collelungo", il sentiero
mostra paesaggi di rara bellezza sul fronte di roccia calcarea
che costituisce l'antico confine tra i monti dell'Uccellina ed
il mare.
Giunti
al termine della strada asfaltata, in corrispondenza della rotonda
di Collelungo, si prende a sinistra costeggiando per un breve
tratto il canale, superato il quale, ci si inoltra nella pineta
Granducale, attraversandola per buona parte della sua lunghezza.
E'
interessante notare la ricchezza del sottobosco, costituito da
rosmarino, eriche, mirto, lentisco, oltre alla dafne, arricchita
in aprile da profumatissimi fiori rosa. Seguendo le indicazioni
si arriva ad un ponticello di legno sul canale, attraversato il
quale si giunge davanti ad una delle molte grotte originate dall'abrasione
marina lungo le falesie calcaree che si affacciano sulle zone
pianeggianti. Alcune di queste grotte, come la Grotta della Fabbrica,
furono abitate da uomini del paleolitico; la Grotta dello Scoglietto,
invece, ha restituito reperti risalenti all'era del bronzo antico.
Attraversando di nuovo il ponticello, si prende il sentiero che
fiancheggia il canale, ove, nella buona stagione si possono avvistare
le nutrie, che nuotano attraversando il canale o si nutrono ai
margini della vegetazione palustre.
Sulle pareti di roccia alla nostra sinistra si possono scorgere,
con una certa attenzione, alcuni esemplari di palma nana, che
vivono qui allo stato spontaneo, in una delle stazioni più settentrionali
per la specie. Alla fine del canale l'itinerario si riunisce alla
strada percorsa all'andata, che ci riporta in località Pratini.