In
diverse grotte sono visibili dei "butti" medievali interi o parzialmente distrutti
e riadattati. Sono dei piccoli pozzi, collegati alle stanze superiori da strette
e lunghe caditoie: ogni abitazione era anticamente tenuta ad avere uno di questi
pozzetti da utilizzare per gettare ossa e rifiuti solidi inorganici. I "butti"
sono così diventati dei serbatoi di reperti ed il loro ritrovamento è fonte di
preziose notizie per storici e archeologi. Il caso ha voluto che a distanza di
pochi metri siano state rinvenute tutte e due le tipologie di butto: quella più
arcaica, "a fiasco", dalla caratteristica forma a pera, e quella più recente a
pareti verticali. I pozzetti di questa seconda tipologia erano più semplici da
scavare, ma molto più pericolosi, presentando una grande apertura superiore; sono
ancora ben visibili i fori sulle pareti interne utilizzati per inserire delle
piccole travi su cui veniva ricostruito il pavimento, per evitare di cadere dentro
il butto.
collocazione: butto a fiasco: seconda grotta del percorso
butto a pareti verticali: quinta grotta del percorso
profondità: primo
piano sotterraneo
anno della scoperta: butto a fiasco: 1985 butto a
pareti verticali: 1989
prima apertura al pubblico: butto a fiasco:
1986 butto a pareti verticali: 1991