L'ultima
grotta è la più grande dell'intero percorso e il suo soffitto irregolare, che
segue le fessure naturali della roccia fino ad una altezza di 14 metri, fa ritenere
che si tratti anche della più antica. Quando nell'800 fu realizzato il grande
muraglione che sostiene la via sovrastante e che costituisce la parete destra
della grotta, gran parte del tufo necessario fu estratto direttamente da questa
cavità. Sono ancora visibili i segni dei cunei per l'incisione dei blocchi e le
sfaldature del tufo dovute all'attività estrattiva, che ha cancellato gran parte
delle testimonianze etrusche, medievali e rinascimentali presenti. Restano tuttavia
ben leggibili i segni di una scalata di accesso, posta nella parte più alta della
grotta, diverse nicchie di differenti epoche, dei piccoli canali e alcune vasche,
spesso ancora intonacate. Il ritrovamento più importante è forse costituito dal
fondo di un pozzo, nella parte centrale della grotta; le rovine ottocentesche
non permettono di stabilire se sia stato scavato per realizzare una cisterna,
un silos per il grano o altre sepolture. L'uso del "pozzo numero 2" sembra quindi
condannato a rimanere nel mistero.
collocazione: nona grotta del percorso
profondità: primo piano sotterraneo - pianterreno - primo piano soprelevato
anno
della scoperta: 2002
prima apertura al pubblico: 2003
è questa
la grotta in cui viene allestito dal 2003 il Presepe nel Pozzo, l'evento natalizio
del Pozzo della Cava nato nel 1989