Girando nei Borghi Italiani

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Umbria Pozzo della Cava il presepe ad Orvieto

dal 23 dicembre 2005 all'8 gennaio 2006
XVII allestimento del Presepe nel Pozzo
Via della Cava 28 ORVIETO Italia
tel 0763.342.373 fax 0763.341.029
il caravanserraglio nuova edizione

Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nelle stanze del caravanserraglio
ipotesi di traduzione filologica del Vangelo di Luca

XVII ALLESTIMENTO DEL PRESEPE NEL POZZO
Era già successo nel 2003 di riproporre una versione rinnovata di uno dei temi più amati tra quelli affrontati nei presepi degli anni passati, e quest'anno si ripete l'esperimento: il tema del presepio 2005-2006 sarà IL CARAVANSERRAGLIO, come per il presepio del Natale '97, ma con una nuova ambientazione e con personaggi completamente differenti. Solo l'idea ispiratrice sarà la stessa, e parte dalla constatazione che per la legge di Yaweh una partoriente è impura e quindi non può alloggiare nelle stanze di un caravanserraglio, ma è costretta a trovare un riparo nelle stalle, insieme agli altri esclusi. Così il re del mondo viene alla luce in una mangiatoia, tra gli animali, i cammellieri, gli storpi, gli accattoni, i non circoncisi e tutti gli altri impuri per la legge di Israele. E il presepio sarà un viaggio tra le impurità della Palestina di 2000 anni fa, sospesi in quella via di mezzo tra persone e animali, in quella terra di confine che mette sullo stesso piano cammelli e gente ferita, stranieri e bestie da soma, asini e donne mestruate.
"Kataluma" è la parola usata da Luca nel suo Vangelo per indicare l'albergo dove Giuseppe e Maria non trovarono posto, e il significato originario del termine è "caravanserraglio", concordando perfettamente sia con la traduzione filologicamente corretta del testo greco che con la reale situazione palestinese di oltre venti secoli fa, dove non esistevano alberghi o locande paragonabili a quelle del mondo occidentale.
Presepe nel PozzoUna traduzione letterale del celebre verso del Vangelo di Luca, quindi, suonerebbe più o meno così: "Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nel caravanserraglio". Questi ricoveri, presenti praticamente in ogni villaggio palestinese del tempo di Cristo, e quindi con ogni probabilità anche nella piccolissima Betlemme, ritenuta l'ultimo dei borghi della Giudea, era costituito da un ambiente centrale, spesso scoperto, utilizzato per gli animali, attorno a cui si aprivano delle grosse stanze o dei porticati in cui trovavano posto i viaggiatori, che si spartivano gli spazi presenti con divisori posticci fatti di stuoie o coperte.
Naturalmente non tutti potevano essere accolti nelle stanze riservate alle persone "pure": per la legge di Yahwè gli addetti agli animali, i non circoncisi, i deformi, i feriti, e tutte le persone che avessero una qualche "perdita di umori" dal corpo dovevano alloggiare nella parte destinata agli animali. E così stranieri, storpi, donne mestruate e cammellieri dovevano dormire tra asini e dromedari, perché così era scritto nella Legge.
Non poteva quindi esserci posto tra gli altri viaggiatori per una partoriente, ritenuta impura per la legge di Yahwè: doveva stare tra anche lei tra gli animali! L'impurità di Maria sarebbe durata fino alla presentazione al tempio del primogenito, 40 giorni dopo il parto (nel calendario cattolico l'evento è ricordato con la festa della Candelora, il 2 febbraio); se invece una donna avesse partorito una femmina l'impurità sarebbe stata di ben 80 giorni.
La scelta di riproporre per il Presepe nel Pozzo 2005-2006 un tema già trattato in una edizione precedente deriva non solo dal gradimento del pubblico per l'edizione '97-'98, ma anche dalla constatazione che la forma della grande grotta in cui il presepio viene allestito da alcuni anni si presta perfettamente per allestire la parte centrale di un caravanserraglio, quella destinata agli animali, e dove si svolge la Natività di questa insolita ricostruzione.
Bellissima è l'interpretazione della moderna scuola filosofico-teologica ebraica, che vuole il concetto di impurità legato a quello della divinità: divina è la terra ed impuro tutto ciò che vi striscia, chi se ne ciba e chi lo tocca, divino è il sangue e impuro è chi ne è sporco o chi ne perde dal proprio corpo, divina è la creazione e impura la donna partoriente, crogiolo della azione creatrice del Divino.
È quindi bello vedere che il più divino dei creati nasca come il più impuro della carovana.



Presepe nel Pozzo

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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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