Comune di San Gimignano
SAN GIMIGNANO E LE TORRI
Da qualunque luogo si arrivi, San Gimignano svetta sulla collina
con le sue numerose torri. Ancora oggi se ne contano tredici.
Le prime torri nascono isolate, in un contesto ben diverso da
quello che vediamo oggi. Diverso era soprattutto il modo in cui
si viveva nella torre: gli ambienti all'interno erano piccoli,
in genere un metro per due, poche le aperture, mentre lo spessore
delle mura, di circa due metri, garantiva fresco in estate e caldo
in inverno. La torre, nell'epoca medievale, era il massimo simbolo
di potenza, soprattutto per il fatto che il processo costruttivo
non era certo semplice o economico e potevano permettersi soltanto
le famiglie più ricche, dedite all'attività mercantile. Al piano
terreno vi erano le botteghe, al primo piano le camere e, più
in alto, la cucina. La disposizione degli ambienti, seguendo le
più elementari regole della sicurezza, poneva la cucina, dove
si accendeva il fuoco, al piano abitato più alto, in modo da poter
fuggire dalla torre in caso di incendi fortuiti.
Durante il XII secolo le trasformazioni che interessano
l'edilizia sono finalizzate ad un miglioramento della vita quotidiana e, oltre
a torri dello stesso schema, si costruiscono anche edifici di minor altezza già
definibili palazzi. Dalla metà dello stesso secolo, intanto, compare l'uso del
mattone, con il quale si cominciano a costruire interi edifici o vaste porzioni
di fabbricati. Alla metà del Duecento le torri non si costruiscono più, mentre
i palazzi risultano edificati secondo le tecniche più aggiornate e i gusti in
voga nel periodo. È proprio a partire dalla metà di questo secolo che i centri,
come Firenze, Siena, Pisa o Lucca, definiscono alcuni caratteri architettonici
peculiari e diversi per ogni città. Questo non succede a San Gimignano, dove è
presente invece un'architettura eclettica, in cui si fondono gli stili delle diverse
città con cui il comune viene in contatto. Si genera così un'architettura che
proprio per questo risulta oltremodo originale. La
crescita economica, architettonica e culturale di San Gimignano, però, termina
alla metà del Trecento, quando il comune diventa suddito di Firenze e le pestilenze
e le carestie della seconda metà del secolo e della prima metà del Quattrocento
decimano la popolazione. All'inizio del XIV secolo San Gimignano conta 13.000
abitanti, alla fine del XV gli abitanti sono ridotti a 3.000. La San Gimignano
post-medievale è dunque una terra spopolata e in decadenza e l'evidente degrado
vede crollare le torri e rovinare i palazzi. Dal degrado e abbandono dei
secoli successivi esce soltanto in tempi recenti, quando comincia a riscoprire
la sua bellezza, la sua importanza culturale e l'originaria identità agricola
e diventa capace di tutelare le sue opere tanto da essere stata dichiarata dall'UNESCO
"patrimonio mondiale dell'umanità". |