Per arrivare ad Asciano, partendo da Siena, si attraversa
l'incantevole via Lauretana, una strada ricca di verde e di
scenari suggestivi. In prossimità del paese si incontra il
ponte del Garbo, fatto ricostruire subito dopo la seconda
guerra mondiale, seguendo lo schema medievale. Superato questo
passaggio, si giunge ai margini del centro storico, che si
snoda lungo un anello posto tra la basilica di Sant'Agata
e la porta senese.
Iniziamo l'itinerario da via Cassioli. Fatti pochi metri incrociamo
sulla destra piazza del Grano, il cuore medievale del borgo.
La piazza ha al centro una bella fontana quattrocentesca,
opera di Antonio di Paolo Ghini, e, in fondo, il palazzo del
Podestà, adornato da numerosi stemmi araldici. Imboccando,
poi, via Bartolenga, deviamo in via Magi: qui si può ammirare
un raro esempio di fornace per vasi.
Torniamo quindi a salire lungo la via Bartolenga, fino a scorgere
l'antico palazzo Tolomei. Poco più avanti si eleva la Collegiata
di Sant'Agata. La basilica, riferibile alla fase di transizione
tra romanico e gotico, ha un bel campanile merlato e un'originale
cupola ottagonale. Al suo interno spiccano, invece, un grande
affresco raffigurante la Madonna in trono, attribuito a Girolamo
del Pacchia, il Deposto di croce del Sodoma e un crocifisso
ligneo del XV secolo. Intorno all'edificio, inoltre, si possono
osservare i resti delle antiche mura cittadine. Dopo aver
finito la visita della cattedrale, prendiamo la ripida ascesa
che conduce alla chiesa di San Francesco. L'edificio religioso,
costruito tra XIII e XIV secolo, conserva alcuni affreschi
di Giovanni d'Asciano e una sublime pala di terracotta policroma
del XV secolo, proveniente dai forni del paese.
Dal piazzale si ammira anche un magnifico panorama sulle colline
circostanti. Ritorniamo sui nostri passi e avviamoci lungo
corso Matteotti: sulla destra scorgiamo la chiesa di San Bernardino,
un piccolo edificio in stile gotico. Superiamola e imbocchiamo,
subito a destra, via Mazzini. Spuntiamo così davanti al museo
Cassioli, dedicato al pittore ascianese del XIX secolo Amos
Cassioli. Dal retro di questo luogo, scendendo una scala di
pietra, ci dirigiamo alla piccola cascata della Lama: qui
si può godere uno scorcio sul fiume Bèstina. Prima di rientrare
nel corso principale, attraversiamo via del Canto e soffermiamoci
davanti al pavimento a mosaico policromo, ciò che resta di
un grande stabilimento termale d'epoca domiziana. In corso
Matteotti spuntiamo di fronte alla Torre della Mencia, costruita
nel 1586, con ai piedi una fontana molto amata dagli abitanti.
Raggiungiamo quindi la chiesa di Sant'Agostino, la cui facciata
conserva le originarie linee gotiche, mentre l'interno ha
subìto un intervento in epoca barocca. Anche il cortile interno
merita un'attenzione particolare. Continuiamo fino alla fine
del corso: ecco la porta Senese, da cui è possibile scorgere
un'altra parte delle mura castellane risalenti alla metà del
XIV secolo. A questo punto incamminiamoci lungo via Peschiera
fino a rispuntare in via Cassioli, da dove è partita la nostra
visita. Siamo pronti a lasciare il borgo medievale di Asciano,
senza dimenticare una breve tappa alla vicina chiesa di Camparboli,
nelle immediate vicinanze della porta senese. Recentemente
restaurata, conserva interessanti affreschi interni, tra cui
L'Assunzione della Vergine eseguita da Girolamo di Benvenuto,
e i dipinti di San Fabiano, San Girolamo, San Rocco, Santa
Lucia e San Sebastiano di Girolamo del Pacchia nel 1387, realizzati
dentro finte edicole.