I Sei ancor la
mitica vecchietta Contenti fai
i cuori dei bambini Nessuno lha
vista in bicicletta Un
di viaggiar con i somarini Sei gennaio
hai sempre fretta Ci hai da visitar
molti camini Con la bontà
del generoso amore Dispensi la
dolcezza ad ogni cuore. II
Ai piccini
non passano mai lore Ti pensano
con gioia cara Befana Quelli del
contadino, del pastore Per loro sei
dolcezza umana
Aspettata dal
povero e Signore Rappresenti
tradizione cristiana I re Magi partiron
da lontano Per far dono
al Re dei Re cristiano. III
Ma lo onora
il maggior sovrano Lasciò poi
col Vangelo la credenza Credo il più
soave dellumano Il tempo misura
con la partenza Dono incominciò
col caso strano Coi tre Re
saggi della sapienza Befana rappresenti
Epifania Partenza co
Re Magi prese il via. Elbo Lori
Tempo felice!
Sotto al caminetto Allor ponea
la calza dopo cena, poi tutto allegro
me ne andavo a letto, e la mattina
la trovavo piena. Dove sè
ito tempo benedetto? Fossi piccolo
tuttor!
ma oh questa è amena! Che non vi
son Befane in molte bande Che soccupan
del piccolo, e del grande? Tratto da Scherzi
poetici del dott. Antonio Guadagnoli dArezzo; anno 1828 (P.tà G. Grassi)
CASTEL DI PIETRA
Fattoria sita
nel Comune di Gavorrano, di proprietà, negli anni cinquanta, dei fratelli Marchi.
Era composta da 28 contadini, i più venuti dalla Val di Chiana (Arezzo), ed era
in quel periodo una delle migliori Fattorie della Maremma, in cui ci vivevano
circa 500 persone, tra donne, uomini e bambini, in quanto cerano certe famiglie
numerose composte anche dalle 10 alle 20 persone. Cera un
Fattore che amministrava la Fattoria, un sottofattore (figura pressochè scomparsa),
un guardiacaccia in quanto cera la riserva di caccia con molti ettari di
bosco. Esisteva un molino per macinare i cereali per tutta la fattoria ed anche
fuori, con le macine ad acqua, utilizzando un gorello proveniente dal lago dellAccesa,
e dopo macinato, durante la stagione estiva, lacqua veniva adoperata per
lirrigazione dei campi per le varie culture. Cera un
Circolo ricreativo alla Fattoria, in cui tutte le sere i contadini che volevano
potevano andare a fare la partita; cera anche una piccola chiesa, dove ogni
domenica il prete andava a dire la messa e celebrava anche le nozze. Esisteva
una Scuola Elementare fino alla terza classe, ed in certi anni fino alla V elementare.
Non mancava la
sala da ballo che durante linverno era particolarmente animata: solo nella
Fattoria cerano circa 60 signorine con altrettanti giovanotti, e quando
ballavano giungevano anche dalle zone vicine fino a raggiungere 500 persone. Cera
addirittura una banda musicale di circa 50 elementi nei tempi migliori.
Le famiglie provenivano
quasi tutte dalla Val di Chiana, ed erano persone intelligenti e piene di creatività,
che insieme ai maremmani hanno creato tante cose buone: un Comitato che rievocava
in prosa la Pia dei Tolomei, e dopo la guerra nel 1945 si recavano in tanti paesi
vicini con i costumi dei tempi della Pia. Cantavano la Vecchia, il
Bruscello ,il Carnevale con i carri tirati dai buoi, il Maggio
con quattro e anche più squadre di maggerini di cui facevano parte i grandi poeti
di allora: Pieroni, Modesti, Lelli, Danubio, Braglia e altri (ndr anche Aldo Bindi
detto Titone di Braccagni proveniva da quelle squadre). Cantavano
la Befana e tante altre creatività. La foto pubblicata risale ai primi anni del
dopo guerra, e ritrae la Banda Musicale appena istituita, con pochi elementi,
ma dopo poco tempo si moltiplicarono. Ivo Bernardini
Sembra
impossibile che la zona di Castel di Pietra, oggi spopolata, fosse fino a pochi
anni fa al centro di una attività così fervente. Per gli studiosi di tradizioni
popolari ci sarebbe materiale di ricerca per anni!
|