Città di origini etrusche, ma con elementi romani
e medioevali, si trova alle porte di Grosseto,
in direzione di Siena.
Nota per la sua estesa cinta muraria, esempio insigne
di architettura difensiva etrusca, conserva resti della città primitiva,
cui si sovappose la città romana facendone uno dei più interessanti
centri archeologici della Toscana. Gli scavi archeologici si possono visitare
dalle 8,30 fino al tramonto.
Il luogo merita una visita perché ci consente
di vedere l'impianto quasi completo di un'antichissima città si possono ammirare,
infatti, i notevoli resti stratificati della città etrusco-romana, che conserva
una splendida cinta muraria in opera poligonale e resti di abitazioni etrusche,
oltre al complesso monumentale di epoca imperiale (il Foro ed i suoi edifici,
la Domus dei mosaici, con il sofisticato impianto termale, il ben conservato anfiteatro,
le Terme e le strade basolate con i solchi delle ruote dei carri) oltre ad alcune
statue. La città, come un po' tutte le "lucumonie" etrusche, fu costruita, a partire
dalla fine dell'età del Ferro, su di un'altura che, per la vista e la sua lontananza
dalla costa, offriva maggior sicurezza. Le scarse notizie non ci permettono di
conoscere con esattezza la consistenza territoriale del suo dominio, che si estese
anche sulla vicina Vetulonia.
Il
periodo "tardo etrusco" segnò la massima espansione del suo abitato e la massima
fioritura sia nel commercio sia nella politica, ma nel 294 a C. la città fu conquistata
dai Romani (come riporta Livio: duemila furono gli Etruschi uccisi intorno alle
mura, altrettanti i prigionieri e molto gravi le condizioni della resa) e Roselle
fu integrata nel grande Impero Romano. La vita della città continuò, anche se
tese a svilupparsi maggiormente nella pianura, vicino alle grandi arterie che
favorivano gli spostamenti ed i trasporti. Con la fine dell'Impero Romano, Roselle,
già sede di una diocesi, nel V° secolo divenne il centro medievale più importante
dell'area; la sua decadenza ed il suo abbandono fu poi graduale e parallelo all'emergere
del nuovo centro di Grosseto, che ne ereditò la sede vescovile nel 1138.