Girando nei Borghi Italiani

Montepescali

Montepescali, antico Comune, la sua origine si colloca intorno all'anno 1000, titolare di particolari "Diritti d'Uso Civico" che risalgono al 9 dicembre 1296, ancora oggi riconosciuti dall'attuale giurisprudenza. Da visitare il "Museo della Storia Locale". Il Paese si trova a Nord di Grosseto. Percorrendo la nuova Statale Aurelia si esce a Braccagni poi, in direzione di Grosseto, attraversando l'abitato si trova sulla sinistra la deviazione per Montepescali, che si raggiunge dopo circa 4 Km di salita.

Montepescali, detto "il balcone della Maremma", è degno di nota per la posizione panoramica che domina la pianura grossetana, per il ben conservato impianto urbanistico medievale, in particolare la suggestiva Piazza del Cassero con la Torre dell'orologio ed il Palazzo dei Priori, e per il ricco patrimonio artistico della chiesa di S. Niccolò (si segnalano l'interessante ciclo di affreschi trecenteschi di scuola senese con Storie della Vergine e la pala di Matteo di Giovanni di notevole pregio).

L'abitato conserva la struttura architettonica medioevale; notevoli alcuni edifici risalenti ai primi secoli dopo l'anno 1000.

Da visitare

La chiesa di San Niccolò, posta sulla parte alta del paese, fu sicuramente costruita, in stile romanico, a una unica navata, tra il X e XII secolo; la struttura portante dell'edificio è in muratura di pietra a conci squadrati. L'opera più importante che vi si conserva è la Madonna in trono col Bambino e Santi, attribuita a Matteo di Giovanni, mentre un bel Crocifisso in legno e un tabernacolo in marmo, per l'olio santo ornano l'abside.

La chiesa di Santo Stefano, che risale al XII secolo. La più antica notizia la si trova nella Bolla del pontefice Clemente III datata 1188.

Il "Museo della storia locale" (ingresso gratuito, aperto il mercoledì e la domenica dalle 15 alle 19). Nell'occasione, se avrete la fortuna di incontrare il Cav. Giotto Minucci, Direttore del museo e Presidente dell'Amministrazione Separata, goderete della possibilità di fare un bagno nella storia di questa parte d'Italia.

Il Paese nacque intorno all'anno 1000 per la caduta della società feudale. Nel 1147 i Montepescalesi, per costituire un governo libero e democratico, chiesero ed ottennero la protezione militare del Comune di Siena, poi Repubblica, sotto la quale rimasero fino alla sua caduta nel 1555. A seguito di ciò Montepescali passò sotto i Medici, rimanendo Comune fino al 1783, fu poi aggregato a Roccastrada ed infine, nel 1905 diventò una Frazione del Comune di Grosseto. Con la Legge 1766 del 27 giugno 1927, però, Montepescali riacquista la sua autonomia amministrativa ed i "DIRITTI di USO CIVICO" usurpati dai governi medicei e asburgo-lorenesi, atto che fa di questo Paese un Comune nel Comune. L'espressione USI CIVICI definisce quei particolarissimi diritti che le popolazioni godono ed esercitano su un determinato territorio, e che derivano loro da antichissime concessioni.

Qui il tempo sembra essersi fermato perché anche oggi, a coloro i quali vengono a stabilirsi nel territorio storico di Montepescali, è assegnata in uso la terra per piantare vigna e orto, un appezzamento di oliveto per produrre olio ed una particella di bosco per la legna, da parte dell'AMMINISTRAZIONE SEPARATA DEI BENI DI USO CIVICO, Ente Pubblico che opera in forma autonoma secondo le sue antiche Leggi, usi e costumi: norme riconosciute anche dall'attuale giurisprudenza. La norma citata, infatti, deriva dalla delibera promulgata il 9 dicembre 1296 dal Consiglio Maggiore e Minore e dai Priori del Comune di Montepescali, con la quale si deliberava la fondazione di un ospizio per i "Poveri di Cristo" (I pellegrini che affluivano a Roma in occasione del Giubileo promosso da Bonifacio VIII) e si stabiliva di offrire "... a qualunque di novo verrà castellano di Montepescali ..." la terra, l'oliveto, il bosco ecc.