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L'arte della cura

Resterà aperta fino al 30 ottobre prossimo a Palazzo Ducale di Urbania la mostra nazionale di libri inediti di medicina, erboristeria, farmacologia e da vasellame da farmacia del '500

Biblioteca medicaURBANIA (Pesaro e Urbino) - Oltre duecento titoli di antichi testi, come "Il Canone di Avicenna", "l' Articella" e l' "Opera omnia di Galeno", danno vita alla mostra nazionale "L'arte della cura", allestita nella sala maggiore di Palazzo Ducale ad Urbania.
L'esposizione è composta da vasi da farmacia e da libri di medicina e di botanica della biblioteca dell'antica Casteldurante, appartenenti alla biblioteca ducale, costituita grazie alle originarie donazioni seicentesche dell'ultimo Duca di Urbino e dei Conti Ubaldini.
A partire da questo nucleo si sono poi accumulati ulteriori lasciti, anche di carattere più eterogeneo, ma che nel complesso formano una "biblioteca medica" di tutto rispetto che tocca gli aspetti salienti e che comprende alcuni degli autori maggiori della storia della medicina. Sono presenti in mostra anche importanti edizioni marchigiane come la cinquecentina di Sebastiano Martellini "Cause et rimedi della peste" di Marco Gonzaga.
Ma è il medico e botanico Costanzo Felici, di origini durantine -sottolinea Feliciano Paoli, direttore del museo civico di Urbania- che incarna la tipica figura dello scienziato enciclopedico cinquecentesco, l'anello di congiunzione nella mostra tra i libri a carattere medico e quelli di botanica della biblioteca urbaniese, che anche su questo piano presenta edizioni di rilievo, godibili e ricche di curiosità anche per i lettori di oggi. Non solo i "Discorsi" del Mattioli fanno parte di questo fondo, ma in Urbania sono presentate le belle edizioni degli "Orti Farnesiani" del medico e chimico Tobia Aldino, "Il Giardino di Agricoltura" di Marco Bussato del 1593 o la "Flora" ovvero "Cultura dei fiori" di Giovan Battista Sanese.
Biblioteca medicaMolti dei libri di botanica erano conosciuti e studiati dai ceramisti di Casteldurante, che ad essi si ispiravano per realizzare i celebri vasi da farmacia di cui fecero commercio in tutta l'Italia. Infatti a corredo della mostra sono presentati alcuni rari servizi di farmacia durantini e di altre scuole ceramiche italiane provenienti dal Museo Civico di Pesaro, dal Museo Diocesano di Urbania e da collezionisti privati. Il vasellame da farmacia rinascimentale si riscontra con i libri di botanica esposti e illustra il percorso e la preparazione dei medicamenti.
Per l'occasione è stato siglato un accordo con il Museo dei colori naturali di Lamoli di Borgo Pace e "Aboca Museum" di San Sepolcro, creando un percorso di visita legato alle erbe tra la Val Metauro e la Valle del Tevere.
L'itinerario, illustrato in un apposito opuscolo, propone un originale viaggio sulle tracce delle erbe e colori naturali, con la possibilità di provare attraverso laboratori il loro utilizzo nei vari campi: dalla tintura di tessuti a prodotti naturali quali la cera e il sapone.
La mostra di Urbania è stata curata da Giancarlo Bojani, Michele Tagliabracci e Maria Patti, allestita da Franco Pecchia e Vincenzo Zollo, ed è racchiusa in un prezioso catalogo edito da Quattroventi. "L'arte della cura" resterà aperta fino al prossimo 30 ottobre e sarà visitabile dalle 10 alle12 e dalle 15 alle 18. Lunedì chiuso. Biglietto 4 euro. Info: 0722.313151


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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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