Il Duomo
Eretto in forme romaniche nel XII secolo (nel 1120 si ha notizia
della sua consacrazione) su una preesistente chiesa dedicata a
Santa Maria, ingrandito nel XIII secolo (1254), secondo il Vasari
per opera di Nicola Pisano. Modificato nel 1580-84 per volere
del vescovo Guido Serguidi, per adeguarlo alle nuove norme liturgiche
scaturite dal Concilio di Trento, presenta un interno a tre navate,
su massicce colonne rivestite di stucco che simula un granito
rosa e un bel soffitto ligneo a cassettoni con busti di Santi,
intagliato da Jacopo Pavolini da Castelfiorentino. L'intervento
che lo ha trasformato definitivamente, però, si ebbe durante i
restauri del 1842-43, quando si finì di cancellare quanto rimaneva
dell'antica chiesa gotica. All'esterno, alla sinistra della facciata
un lato della Cappella dell'Addolorata (l'accesso è dalla cattedrale),
cui si addossa un campanile quattrocentesco a tre giri di bifore,
riedificato nel 1493 in sostituzione del vecchio campanile che
minacciava di crollare, su disegno di analoga torre campanaria
eretta a Bolsena nel 1482 dal Sansovino, e successivamente abbassato
per ragioni di stabilità.
L'interno conserva numerose opere d'arte,
tra le quali spiccano:
· all'altar maggiore un elegante ciborio di Mino da
Fiesole, eseguito nel 1471;
· ai lati dell'altare, sopra due colonne a tortiglione
di marmo bianco del XII secolo, due angeli, sempre di Mino da Fiesole;
·
dietro l'altare un bel coro ligneo gotico del 1404;
· nella 1ª cappella,
a destra, l'arca di S. Ottaviano, di Raffaele Cioli da Settignano (1522);
· nella 2ª cappella, a sinistra, una Deposizione, gruppo ligneo policromo argentato
e dorato del 1228, capolavoro della scultura romanica, di ignoto scultore volterrano;
· a metà della navata centrale, sulla sinistra, un bellissimo pulpito ricomposto
nel 1584 con sculture del '200. Sorge su quattro colonne, con bei capitelli, che
poggiano su due leoni, un bue e un toro. La cassa, rettangolare, è composta di
formelle di autori diversi;
· nella Cappella dell'Addolorata, entro due nicchie
chiuse da cancelli seicenteschi in ferro battuto due gruppi statuari attribuiti
a Giovanni della Robbia: a sinistra un Presepio in terracotta dipinta con al fondo
"l'Arrivo dei Magi" di Benozzo Gozzoli, a destra, un'Epifania;
· nell'attigua
Cappella del Nome di Gesù, racchiusa in una preziosa teca argentea del XVIII sec.,
una tavoletta con il Monogramma di Cristo, donata a Volterra nel 1474 da San Bernardino
da Siena.
Il Battistero di San Giovanni
In Piazza San Giovanni, isolato, davanti al Duomo, sorge il Battistero: edificio
a pianta ottagonale che risale al XIII secolo. Il lato che fronteggia la cattedrale
è rivestito di fasce di marmo verdi e bianche, con portale romanico sulla fronte
a bande bianche e verdi che risente della mano di Nicola Pisano, mentre le sculture
della scarsella sono di Mino da Fiesole. All'interno, nella nicchia a destra dell'altare,
è conservato un fonte battesimale dove sono scolpite, su cinque facce, il battesimo
di Gesù, la Fede, la Giustizia, la Carità, la Speranza, eseguite in marmo bianco
da Andrea Cantucci detto il Sansovino. Sembra che il Brunelleschi abbia fornito
consigli per la costruzione della cupola.
San Michele Arcangelo
Si affaccia nell'omonima piazzetta.
Conserva una bella facciata romanico-pisana del XIII secolo, nella lunetta Madonna
col Bambino, in marmo, di scuola pisana (l'originale è conservato nel Museo d'Arte
Sacra). All'interno: Madonna col Bambino, terracotta smaltata di Giovanni della
Robbia, ed un Angelo custode di Nicolò Cercignani, detto il Pomarancio.
Sant'Agostino
Fondata nel 1280, l'intervento del 1728
ce la consegna nello stato attuale. L'interno a tre navate su colonne, conserva
alcune opere d'arte.
San Pietro in
Selci
Eretta nel XV secolo, trasformata nel 1507, con facciata
barocca, attualmente sconsacrata.
San
Lino
Nell'omonima via, si trova la chiesa di S. Lino, eretta nel
1480 sul posto ove, secondo la tradizione, sorgeva la casa di S. Lino, il secondo
pontefice, successore di S. Pietro. Faceva parte di un convento di suore di clausura.
Attualmente sconsacrata.
San Francesco
In Piazza Inghirami, in alto a destra, si erge la chiesa di S. Francesco, eretta
nel XIII sec., ma rimaneggiata quasi del tutto: ha una facciata semplice, a cortina
di pietre, con portale e rosone centrale. L'interno è ad una sola navata, con
tetto a travi scoperte. All'altar maggiore un grandioso tabernacolo marmoreo contenente
un'immagine quattrocentesca della Madonna di S. Sebastiano, patrona di Volterra.
A sinistra, in una piccola stanza a parte si trova una Pietà in terracotta colorata,
del volterrano Zaccaria Zacchi. Alla destra si trova una porta che da accesso
alla Cappella della Croce di Giorno, eretta nel 1315 con ingresso indipendente
dalla piazza, a destra della facciata della chiesa. E' un ambiente a due navate
gotiche, absidata e interamente affrescata nel 1410. Tra i tanti affreschi, tutti
di Cenni di Francesco Cenni, che rappresentano la Leggenda della S. Croce e Storie
di Gesù, colpisce una Strage degl'Innocenti particolarmente cruda.
San Dalmazio
Di fronte alla chiesa di S. Francesco si
trova la chiesa di S. Dalmazio (portale rinascimentale del 1516). All'interno,
tra le altre opere, una Deposizione di Giovanni Paolo Rossetti e storie di San
Benedetto di Giovanni Camillo Sagrestani.
Santo Stefano
Fuori delle mura, in direzione delle "balze",
nell'omonimo borgo, al vertice di una ripida scalinata, si trova la diruta chiesa
romanico-pisana di S. Stefano.
Santa
Chiara
In direzione di Borgo S. Giusto, nei pressi delle mura etrusche
si trova la chiesa di S. Chiara, con portico attribuito all'Ammannati, fiancheggiato
sulla destra dall'ex convento, attualmente Casa di Riposo per anziani.
San Giusto
Nell'omonimo borgo, in cima ad un inclinato
piano erboso, fiancheggiato da due filari di cipressi, sorge la chiesa di San
Giusto. Iniziata nel 1627 per sostituire quella crollata per l'inesorabile avanzare
delle Balze, fu consacrata nel 1775. All'interno presenta una sobria, unica navata.
Davanti all'ingresso dell'oratorio si trova un interessante orologio solare, progettato
dal volterrano Giovanni Inghirami nel 1801. La luce, penetrando da un foro praticato
nella cupoletta di incrocio del transetto, proietta un raggio solare su una linea
meridiana di marmo bianco segnata sul pavimento, indicando le ore 12 per tutto
l'anno; non ha mai sbagliato una volta.
La Badia di San Giusto
L'Abbazia con l'annessa chiesa fu costruita
nel 1030 vicino alla chiesa di San Giusto al Botro, che conservava i corpi di
San Giusto e di San Clemente e che s'inabissò nelle Balze nel secolo XVII. Centro
di cultura e di arte, ospitò opere di Giotto, del Ghirlandaio, di Botticelli,
oltre ad una biblioteca ricca di incunaboli e manoscritti; fu abbandonata per
l'avvicinarsi della voragine delle Balze. Della chiesa, franata nel 1895 rimane
un'abside romanica e la massiccia torre campanaria di epoca medievale.
San Girolamo
Costruita insieme all'annesso convento francescano
nel 1445 su disegno di Michelozzo, presenta un portico ai cui lati si trovano
due cappelle contenenti due pale in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia
(1501). All'interno due dipinti del XV sec., un Immacolata Concezione di Santi
di Tito e due statue in terracotta smaltata di S. Girolamo e di S. Francesco,
attribuite a Giovanni Gonnelli, detto il Cieco di Gambassi.
Sant'Andrea
Eretta nel XIII sec., ma completamente rifatta
nel Settecento; annesso alla chiesa il Seminario Vescovile, nel quale si conserva
una Madonna in Gloria, terracotta senese del XV secolo.
Sant'Alessandro
Fuori delle mura, in Borgo S. Alessandro,
non distante dalla Porta all'Arco, si trova l'omonima chiesa, edificata nel XII
secolo, consacrata, secondo la tradizione, da Papa Callisto II nel 1120, più volte
rimaneggiata, conserva un portale romanico. All'interno una Madonna col Bambino
di scuola senese.