I PIATTI DELLA BILANCIA di
ristorante in ristorante dall’1 ottobre al 31 ottobre 2005 a pranzo e cena,
a ticket fisso di Є 25, con piatti e menù ispirati alla bilancia
Si può certo dire che se Dionisio pesava i versi,
a Campogalliano, si pesa la percezione del sapore, tra senso del gusto e dell’olfatto,
con la necessaria attenzione per la consistenza, la temperatura e l’aspetto!
In allegato il pdf del depliant con i menù
(sponsor dell'iniziativa Campofrigo
Società Cooperativa a r.l., coordinamento Libra 93) Comunicato stampa A
Campogalliano,
Città della Bilancia e sede del Museo
della Bilancia unico in Italia, da quattro anni l’appuntamento con I
PIATTI DELLA BILANCIA attira curiosi e buongustai, appassionati e dilettanti della
cucina. La prima cosa che salta all’occhio nei menù di quest’ultima
edizione è la cura meticolosa nella descrizione del contenuto dei piatti. Un gioco?
Forse, ma assai serio che merita “nutriti” approfondimenti. Citando
da Gregory: ”In tempi in cui mangiare non significa nutrirsi per sopravvivere,
diventano ancora più interessanti i valori simbolici dei cibi e quello storico-culturali,
legati alla storia del territorio…”. Sulla scia del successo
riscosso gli anni precedenti l’iniziativa I PIATTI DELLA BILANCIA si presenta
alla sua quarta edizione. Il programma, meglio dire il menù, vario e articolato,
sintetizza, valorizzandone i diversi aspetti, la ricchezza e la complessità delle
espressioni enogastronomiche di alcuni ristoranti a Campogalliano. La rassegna,
che offre infinite possibilità di gustare la tradizione e la fantasia del patrimonio
gastronomico locale, vede protagonista il gusto e il piacere di scoprire, nella
Città della Bilancia, un equilibrio di sapori, umori e aromi, assemblati per stuzzicare
l’immaginario del palato. L’attenzione particolare dei cuochi
e dei “trattori”, dalla formulazione delle ricette, alla scelta delle
materie prime, alla cura artigianale nell’esecuzione, fino alla presentazione
dei piatti, suggerisce un altalenare di fasi culinarie che compenetrandosi e
arricchendosi strada facendo producono preziose alchimie gastronimiche. Un
po’ come l’alchimia generata dall’antico movimento dei piatti
della bilancia, sensibili alla più piccola vibrazione che genera mille e più di
mille ondeggiamenti e cattura lo sguardo finché lo strumento raggiunge il bilanciamento,
simbolo di proporzione ed armonia, di misura e d’equilibrio fra due poli.
Così in cucina: se l’equilibrio di tutti i profumi e sapori, o il loro contrasto,
è assicurato, allora il piatto ha una ricchezza di gusti capace di incantare il
commensale. Questa è un po’ la scommessa dei ristoranti che animano
I PIATTI DELLA BILANCIA. L’itinerario da percorrere, nelle vie del centro
storico, nelle frazioni o vicino alle acque dei laghi Curiel, è la pura esaltazione
del cibo o meglio della cucina strutturata in ricette e pietanze da gustarsi e
da leggersi con linguaggi del tutto personali. La tradizione culinaria del territorio,
le ricette, quasi tutte d'origine italiana, gli accostamenti audaci, la saporosità
e le raffinate preparazioni, si affiancano alle espressioni culinarie di derivazione
povera, a piatti semplici, prodotti genuini e colori della tradizione contadina:
come le fragranti e succose pere Abate – le migliori prodotte in Europa
provengono proprio dai nostri territori - presenti in tante ricette che sfruttano
la maturazione autunnale del frutto. C’è già, l’esperienza
degli anni passati lo conferma, in molti lo spirito di vivere questi appuntamenti
come passeggiate culinarie e piacevoli momenti da trascorrere in compagnia degli
amici girovagando, naturalmente in giorni diversi, da un ristorante all’altro,
per trovare, nella Città della Bilancia, con l’istinto della selezione e
la garanzia di un sano appetito, nuovi equilibri tra gustosità proposte e sensibilità
soggettive. Un percorso che, assaggiando e assaporando quanto di buono e di sfizioso
offrono le liste, in un “gioco raffinato per la costruzione di un piatto
bilanciato” – dal rollè di tacchino alle pere con sughetto alla modenese,
al crostone al formaggio e petto d’oca affumicato, alla crema di zucca con
pere e parmigiano, alla stadera al cucchiaio con pera Abate e cioccolato caldo,
all’orzotto alla zucca con mandorle e liquirizia, agli straccetti al rosmarino
con pere croccanti, al carrè di agnello alle erbe con ventaglio di pere Abate
al marsala, ai vini abbinati per contrasto e affinità, – può definirsi una
ricerca per rafforzare il buongusto assieme al senso estetico e fare in modo che
la nostra percezione non s'intorpidisca. Consigliamo vivamente a chi
viene a Campogalliano di non perdere questi appuntamenti nei ristoranti! Come
fare per prenotarsi, se si vuole gustare il menù de I PIATTI DELLA BILANCIA?
Scelto il menù e il ristorante che lo propone é consigliabile avvisare almeno
24 ore prima. Il costo per la degustazione di ogni menù, comprensivo
di bevande e caffè, è di 25 ¤. E se un menù non è sufficiente per far scoprire
al palato la bontà del territorio se ne possono scegliere tanti, anche tutti!
I menù restano sempre disponibili previo accordo con i ristoratori che sono in
grado di offrire, nella cornice più rappresentativa d'ogni singolo locale, dalle
colazioni di lavoro alle cene più raffinate, menù ispirati sia alla tradizione
del territorio che alla fantasia. Il circuito dei ristoranti: Il Cacciatore
(martedì e giovedì sera, 059 526227), La Ca’ di mat (giovedì sera,
059 527675), La Falda (venerdì sera,
059 528416), La
Gentile (tutti i giorni a pranzo e a cena dal lunedì al venerdì, la domenica
a pranzo, 059 525938), Mercure
(tutti i giorni a pranzo e a cena dal lunedì al venerdì, 059 851505), Laghi
(venerdì e domenica, 056 526988) e Magnagallo
(tutte le sere dal lunedì al venerdì, 059 528751). Facilmente
raggiungibile da ogni parte d’Italia, Campogalliano, uno dei comuni della
cintura modenese (dista da Modena 12 chilometri, con uscita autostradale), propone
a chi la visita per turismo o per affari varie opportunità. Una di queste è rappresentata
dall’unicità del Museo della Bilancia (oltre 10.000 reperti tra oggetti
e documenti), nato per conservare una tradizione locale illustre, quella della
produzione di bilance, e documentarne l’evoluzione attraverso il tempo.
Denominata “Città della Bilancia”, Campogalliano va orgogliosa del
suo museo nel quale è possibile ammirare dall’esemplare di bilancia romana
e dall’antica bilancia medievale da mercato fino alle bascule risorgimentali,
alle precisissime bilance da laboratorio del primo Novecento ed alle bilance elettroniche
contemporanee. Il Museo si struttura in sezioni: il canale della storia, la galleria
delle bascule e delle stadere, la vetrina dell’innovazione e dell’industria
e Campogalliano città della bilancia, dedicata alla tradizione dei locali maestri
bilanciai. All’esterno è funzionante una bascula didattica “Un arcobaleno
di leve”. Il percorso espositivo è un invito alla scoperta: nella galleria
dei mestieri e delle professioni vengono ripercorsi gli antichi mestieri attraverso
diverse tipologie di bilance impiegate nella pratica quotidiana. Nel labirinto
dei fenomeni sono possibili sperimentazioni a video e dal vivo sul funzionamento
della bilancia a bracci uguali, della bilancia a molla e della bilancia inerziale.
Prima di lasciare il labirinto, ogni visitatore può verificare il proprio peso
e confrontarlo con quello che avrebbe nelle condizioni di gravità esistenti sulla
Luna e su Giove. Al piano terra è presente un book-shop nel quale trovare
pubblicazioni ed oggetti di produzione artigianale a tiratura limitata rigorosamente
a soggetto bilancia. |