Girando nei Borghi Italiani

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Il Castello di Montauto
Il Castello di Galbino
Il Castello di Toppole
Il Castello di Pianettole 
 
Il Castello di Sorci 
La Barbolana
   
Montauto, nido d’aquile tra il Tevere e l'Arno    
 
Montauto era sede già in epoca Etrusca di insediamenti atti allo sfruttamento delle ricche miniere di rame del suo territorio. Fu poi sede di una torre di avvistamento Romano-Bizantina e feudo di Goffredo, figlio di Ildebrando, al quale l'imperatore Ottone I confermò nel 967 questi possedimenti nell'Alta Valtiberina. Il castello vero e proprio ebbe la sua origine intorno al 1170/80, periodo storico nel quale vengono menzionati per la prima volta i signori di Montauto come feudatari. Il castello era il più potente della zona, con tre cinte murarie e un possente corpo centrale dotato di mastio. La sua importanza era principalmente dovuta alla sua posizione: su un altura di oltre 700 metri praticamente imprendibile, con due lati sullo strapiombo della valle del torrente Sovara, uno protetto dalle rocce della montagna e il fronte rivolto all'unica via di accesso rinforzato da possenti difese, dalla quale il dominio sui territori circostanti era totale.

Il castello era anche meta preferita di San Francesco di Assisi durante i suoi spostamenti dalla Verna, fino al 1503 nella cappella di Montauto era conservata una sua tonaca. Proprio in quest'anno il castello fu preso con l'inganno dai Fiorentini e tutti i suoi tesori trafugati. Distrutto quasi totalmente al seguito di alterne vicende, il castello fu riedificato in epoca rinascimentale, segno più evidente è una bella torre d'angolo tronco-conica con forte scarpatura, rivolta alla via di accesso, attribuita all'architetto Francesco di Giorgio Martini. Le bifore in pietra e le rifiniture delle logge sono appena successive, quando il castello divenne villa padronale. Oltre alla già nominata piccola cappella Montauto possiede anche una chiesa più grande con bel portale scolpito e fronte esterno fortificato. Tutto il complesso è ancora oggi proprietà della famiglia dei conti Barbolani da Montauto.

   

Posto tra un affluente del Sovara e la Strada Provinciale della Libbia, Galbino fu un antico castello le cui origini si possono far risalire al Mille, essendo feudo del Conte Ranieri. Trasformato in residenza gentilizia, il castello si presenta oggi con torretta al centro della copertura e torrioncini cilindrici posti agli angoli della pianta quadrata. Una splendida loggia con colonne in pietra corre lungo tutta la facciata. Esso è ben visibile dall'alto della strada che congiunge la frazione di Tavernelle con l'ex Convento di San Niccolò a Gello (centro modernamente attrezzato per l'accoglienza di gruppi e comunità religiose).


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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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