I segreti della Fortezza da Basso di Firenze
un vero Bunker
Il
10 marzo 1534, seguendo i suggerimenti di papa Clemente VII, il duca Alessandro
de' Medici scrisse una 'lettera di commissione' ad Antonio da Sangallo il Giovane:
"Io desidero che voi veniate a Firenze per valermi del consiglio et opra vostra
circa a certo mio proposito, il quale a bocha vi dirò, però mi sarà grato quanto
prima possete non mancherete in sin qui". Il 'proposito' da dire 'a bocha' era
la costruzione della Fortezza di San Giovanni, detta 'da Basso'. Fra il maggio
e il luglio di quell'anno fu formalizzato lo staff incaricato dell'opera: il Sangallo
come 'caput magistrorum fortilitii', Giovanni Alessio -detto Nanni l'Unghero-
'capomaestro' della fabbrica, il capitano delle guardie Alessandro Vitelli e Pierfrancesco
da Viterbo come soprintendenti. Imponente il numero degli operai: oltre 1500,
obbligati a lavorare 'anche i giorni di festa e perfino la Pasqua'. Enormi le
spese, con i fiorentini costretti a pagare un 'accatto'. Insomma, un'impresa ciclopica,
anche se le vicende storiche non permisero il compimento della cittadella secondo
i piani originali.
Vedi anche Fortezza
da Basso ed i segreti della Fortezza
| |