Intorno al X secolo il borgo prese il nome di 'San Gimignano',
dal nome di un vescovo modenese vissuto nel V secolo dopo Cristo
che lo avrebbe salvato durante le scorribande dei barbari. Ancora
la leggenda ci dice che il Santo, invocato dagli abitanti, li
salvò dalla minaccia di Totila apparendo miracolosamente sulle
mura e da quel giorno gli abitanti di Silvia decisero, per gratitudine
e per ingraziarsi in eterno la protezione del Santo, di cambiare
il nome della città in San Gimignano.
L'importanza di San Gimignano come centro commerciale fa sì
che, alla fine del IX secolo, il vescovo di Volterra vi istituisca
un "mercato settimanale". Nel 949 San Gimignano viene designato
"borgo" e nel 998 il primitivo insediamento, sorto tra i nuclei
contrapposti del castello di Poggio della Torre, sede del potere
vescovile dipendente dal vescovo di Volterra, e del poggio di
Montestaffoli, sede del primo potere civile, si cinge di una
prima cerchia di mura che racchiudono il tratto della Francigena
che va dalle antiche, e tuttora esistenti: Porta della Cancelleria
alla Porta dei Becci.
Nel
1056 inizia la costruzione della Collegiata, una delle prime
opere pubbliche, mentre lungo la via Francigena, al di fuori
delle mura, si formano due borghi: San Giovanni e San Matteo.
Nel 1199 la città, ormai notevolmente cresciuta, si svincola
dal vescovo di Volterra dichiarandosi "Libero Comune". Inizialmente
retto da Consoli, poi da un Podestà che per motivi di imparzialità
era sempre straniero e restava in carica per soli sei mesi.
E' in questo periodo (1207) che San Gimignano si munisce dell'attuale,
più ampia cerchia di mura che racchiude anche i borghi di S.
Giovanni e di S. Matteo. Dopo la costruzione di questa nuova
cinta muraria il nuovo "piano edilizio" favorisce l'inurbamento
con l'offerta di franchigie a chi costruisce entro il "castrum
novum".
Nella prima metà del 1200 vengono edificati i principali edifici
pubblici: nel 1239 nella piazza del Duomo viene eretto il Palazzo
del Podestà, nel 1247 viene autorizzata la costruzione della
chiesa e del convento di San Francesco, nel 1250 si erige la
chiesa di San Lorenzo in Ponte, l'anno successivo anche il borgo
di Montestaffoli viene inserito nel perimetro delle mura.
Il Comune di San Gimignano, però, come tanti altri Comuni limitrofi,
fu coinvolto nelle contese tra i "Guelfi", sostenitori del Papa
e dei "Ghibellini", sostenitori dell'Imperatore e patì lotte
intestine dividendosi in due fazioni al seguito dei Salvucci
(ghibellini) e Ardinghelli (guelfi). Nel 1250, l'anno della
morte di Federico II, il Comune passa alla parte "guelfa" e
quindi sotto la protezione di Firenze che, temendo un intervento
della Repubblica di Pisa, smantellano le mura. Nel 1253 viene
iniziata la costruzione del convento di Santa Fina, mentre il
Governo Guelfo, nel 1255, redige gli "Statuti Comunali": interessanti
perché costituiscono un piano urbanistico ante litteram che,
tra le varie prescrizioni stabilisce l'altezza massima delle
torri, che non devono superare l'altezza della "Rognosa" la
torre del Comune (m. 50.92), e la dimensione dei lotti edificabili.
Le lotte politiche non arrestano le attività economiche o il
flusso dei pellegrini, mentre il commercio del preziosissimo
zafferano, prodotto tipico della Val d'Elsa, contribuisce allo
sviluppo della città che vede il fiorire dei commerci e l'insediarsi
di una classe di ricchi mercanti che, per dimostrare la propria
grandezza, la abbelliscono di settantadue torri.
Nel 1261, dopo la battaglia di Montaperti, i ghibellini riconquistano
il potere e ricostruiscono le mura. Nel 1280 gli Agostiniani
fondano la chiesa e il convento. Interessante la legge che,
nel 1282, stabilisce norme per la conservazione del patrimonio
edilizio vietando l'abbattimento di case se non per ricostruirle
più belle. Nel 1282 viene edificato il nuovo palazzo del Popolo
che prende spunto da quello di Volterra. Il 1298 vede l'inizio
della costruzione della "Torre Grossa", di cui ogni Podestà
costruisce un tratto, ponendo il proprio stemma al punto di
arrivo. Nel 1329 i Domenicani si insediano a Montestaffoli,
nel 1337 si costruisce il monastero femminile di San Girolamo.
L'otto maggio del 1300 San Gimignano ospita Dante Alighieri,
ambasciatore della lega guelfa in Toscana.
La città riuscì a mantenere la libertà fino al 1354, quando
dovette assoggettarsi alla Repubblica Fiorentina. La resa a
Firenze che ne depotenziò i commerci, e la terribile peste del
1348 che la spopolò, gettarono San Gimignano in una grave crisi
dalla quale non si riprese più e che, per la fortuna dei posteri,
la "cristallizzo" permettendo che un pezzo di Medioevo giungesse
fino a noi.