La Piazza dei Priori, selciata, di forma quadrangolare, di grande
effetto scenografico, è una delle più belle piazze medievali d'Italia,
sorge sul "pratum regis" o "pratus episcopatus", terreno sul quale,
nel medioevo, era incentrata la vita cittadina; qui si sviluppò
un importante mercato, favorito dagli Imperatori, del quale si
ha notizia fin dall'851. Il Prato era di pertinenza del vescovo,
che vi esercitava la sua giurisdizione, ne regolava l'attività
mercantile e riscuoteva le tasse. Il comune, appena sorto, cercherà
di sostituirsi all'autorità vescovile in queste funzioni, dettando,
a sua volta, leggi e statuti. Intorno allo spiazzo del Prato,
nel tempo, incominciarono a sorgere le case-torri e i primi palazzi,
e sulla spianata fu piantato, all'uso tedesco, un olmo, sotto
il quale si radunavano i consoli e gli anziani per discutere e
legiferare.
La
piazza è delimitata da bellissimi edifici tra i quali: il Palazzo
dei Priori, alla cui destra è la zona absidale del
Duomo,
a bande bianche e verdi, il Palazzo Vescovile, il duecentesco
Palazzo Pretorio con l'attigua Torre del Porcellino, Palazzo Incontri
e il Palazzo del Monte Pio.
Palazzo dei Priori
E'
il più antico palazzo comunale rimasto in Toscana. Iniziato nel 1208 da maestro
Riccardo, terminato nel 1257 sotto il Podestà Bonaccorso Adimari, come recita
l'iscrizione vicino al portale d'ingresso, presenta la forma di un parallelepipedo.
La facciata, ben conservata, è percorsa da tre file di bifore; tra i porta-fiaccole
e i porta-stendardi è inserita l'unità di misura del comune, la canna volterrana
ed è ornata da targhe "robbiane" di terracotta smaltata, con gli stemmi fatti
apporre dai magistrati fiorentini del XV-XVI sec., e da altre in marmo o in pietra.
Ai lati, i due pilastri sormontati da marzocchi che sorreggono lo scudo fiorentino,
che furono aggiunti nel 1472, quando il palazzo divenne sede del Capitano di Giustizia,
a simboleggiare il dominio di Firenze sulla città. Il palazzo è sormontato da
una torre pentagonale, a due ripiani merlati; la parte superiore fu aggiunta dopo
i danni provocati dal terremoto del 1846.
L'interno
Si entra nel vestibolo, con volte a crociera, decorato
dagli stemmi di Podestà e Commissari di Giustizia.
Al 1° piano sono
conservati: una Crocifissione e Santi, affresco di Pier Francesco Fiorentino,
che dipinse anche l'altra Crocifissione nell'anticamera dell'attuale ufficio del
sindaco, nel fondo la Vergine con il Bambino, attribuita a Raffaellino del Garbo.
Nella sala del Maggior Consiglio, decorata con scritte e stemmi nel XIX sec.,
ove tiene le adunanze il Consiglio della città fin dal 1257, nella parete di fondo
spicca l'affresco riportato su tela dell'Annunciazione fra i Santi Giusto, Ottaviano,
Cosma e Damiano. Alla parete destra: tela raffigurante le Nozze di Cana, grande
tela di Donato Mascagni, XVI sec. Nella sala attigua, detta della Giunta (bel
soffitto ligneo e stemmi dipinti del '600 ed un ricco banco intarsiato del '400):
tavola raffigurante Persio Flacco, di Cosimo Daddi, un affresco monocromo riportato
su tela che riproduce San Girolamo, due piccole tele raffiguranti l'Adorazione
dei Magi di Giandomenico Ferretti (XVIII sec.), nascita della Vergine di Ignazio
Hugford e una tela con il Giobbe di Donato Mascagni.
Al 2° piano
si trova la Pinacoteca, fondata nel 1905 e comprendente un cospicuo numero di
opere di artisti fiorentini, senesi e volterrani dei sec. XIV - XVII. Fra le tante:
Deposizione del Rosso Fiorentino, Annunciazione e Madonna col Bambino e Santi
di Luca Signorelli, Gesù coi Ss. Benedetto, Romualdo, Attinia, Grecinia e l'Abate
Buonvicini committente di Domenico Ghirlandaio, Putto con stemma e Putto con fiori,
affreschi riportati su tela di Daniele da Volterra, detto "il braghettone", per
aver rivestito i nudi dell'affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina a Roma.
Dalla sommità della torre si abbraccia un panorama stupendo sui tetti
della città e sui dintorni; la vista spazia dal Monte Pisano e le Apuane a nord,
al Monte Amiata e i Monti Metalliferi a sud e il mare da Piombino a La Spezia
a ovest.
Palazzo Pretorio e Torre del
Porcellino
Formato da più corpi di fabbrica e ridotto allo stato
attuale nel XIX sec., fu sede dei Podestà e dei Capitani del Popolo. Sulla destra
si leva, merlata, la torre del Podestà, o Torre del Porcellino, adattata ad abitazione
fin dal 1511, concordemente ritenuta una delle più antiche della città; nell'alto,
sopra una mensola è la figura di un porcellino da cui il popolare nome dato alla
Torre.
Palazzo Vescovile
Edificato come Casa dei Grani o "Vendita", perché era utilizzato come magazzino
del grano, fu adibito a Palazzo Vescovile solo dopo il 1472, quando il palazzo
dei Vescovi, allora ubicato nella zona di Castello, fu raso al suolo dai fiorentini
per consentire la costruzione della Fortezza medicea; i vescovi, però, vi abitarono
solo a partire dal 1618. Alla facciata, sembra abbia lavorato anche Antonio da
San Gallo il Vecchio.
Palazzo Incontri
Attuale sede della Cassa di Risparmio di Volterra, il complesso
ingloba strutture medievali e rinascimentali, che un recente restauro ha messo
in risalto. Dopo il Concilio di Trento fu sede del Seminario fino al termine del
XVIII secolo.
Palazzo del Monte Pio
Strutturato nella forma attuale agli inizi di questo secolo per
armonizzare con gli altri edifici medievali della piazza, il palazzo è costituito
da un insieme di torri e strutture del XIII secolo, ben visibili nel retro della
costruzione, dall'adiacente vicolo Mazzoni.