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I LUOGHI FRANCESCANI
Il Convento di Montauto
Eremo di Montecasale
Il Convento della Croce 
Eremo di Cerbaiolo
Il Convento della Verna 
Cerbaiolo il frutto di un amore paterno
Praticando la Statale Marecchiese da Sansepolcro verso Badia Tedalda, potrete scorgere un piccolo eremo abbarbicato sulla roccia, raggiungibile tramite una strada di montagna che collega il Passo di Viamaggio con Pieve Santo Stefano. Le sue origini  risalgono  addirittura all'VIlI secolo. Nell'anno 722 infatti Tedaldo, signore di Tiferno, Suppezia e Massa Trabaria, donò ai monaci benedettini di San Michele Arcangelo al Presale la chiesa ed il monastero fatto erigere come luogo di preghiera per la figlia.
La stessa foresta fu protetta dai papi Eugenio III e Alessandro III e, quando il monastero non fu più  abitato dai benedettini, fu offerto a San Francesco che vi insediò i suoi frati nel 1218. Dodici  anni  dopo  questa  data, Sant'Antonio da Padova vi fece sosta.
Nel 1300 la chiesa fu intitolata a San Francesco, mentre a cavallo del '500 prese il nome di Santa Maria di Cerbaiolo.  
Alla prima metà del '700 risale invece l'Oratorio di Sant' Antonio (edificio sottostante alla chiesa) che conserva il giaciglio su cui riposò il Santo di Padova.
Nell'itinerario  comprendente  i luoghi della fede nell'Alta Valle del Tevere, non può quindi mancare una visita a questo luogo, per il quale valgono i versi:
-Chi ha visto la Verna e non ha visto Cerbaiolo, ha visto la madre e non ha visto il figliolo.  

Il Convento della Verna e le stimmate di San Francesco  
Tra l'Alpe di Serra e l'Alpe di Catenaia, il Convento della Verna è situato su quello sperone di roccia (il crudo sasso che Dante nomina nel Paradiso), tagliato verticalmente su tre lati, il cui scuro profilo (con i quasi 1300 metri di altitudine del Monte Penna) è ben visibile oltre il gruppo montuoso del Faggeto. Abeti e faggi riempiono la sua foresta, la cui bellezza è da secoli preservata dai frati che vivono nel famoso convento fondato da San Francesco.  
Come raffigurato negli affreschi della Leggenda Francescana dipinta da Giotto nella Basilica di Assisi e nella Pala del Louvre dello stesso pittore, qui infatti, secondo la Legenda Maior di San Bonaventura, il Santo ricevette le stimmate da Cristo crocifisso rivelatosi in forma di serafino. Il Santo stesso, in punto di morte, ricorda tale luogo:  
- Addio, Monte di Dio, monte santo, mons coagulatus, mons pinguis, mons in quo beneplacitum est Deo abitare. Addio monte Alvernia; Dio padre, Dio figlio, Dio spirito ti benedico ; restati in pace che più non ci vedremo...
 La Verna è oggi meta continua di pellegrinaggi, attratti anche dalla grande suggestione complesso conventuale (sia in inverno, con la neve, che in estate, nell'incommensurabile frescura dei boschi), con il Sasso Spicco (una fetta di roccia in bilico sulla parete del monte), la Chiesa di S. Maria degli Angeli (XIII sec.), la Basilica, la Chiesa delle Stimmate, le terrecotte dei Della Robbia, il pittoresco viale in pietra,...  
La Verna è facilmente raggiungibile da Pieve Santo Stefano attraverso l'omonima strada statale, oltre che da Caprese Michelangelo tramite la strada che collega la frazione di Lama con Chiusi.
La Verna è anche tappa fondamentale nel percorso trekking della Grande Escursione Appenninica.  


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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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