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BALDACCIO  
Il valoroso condottiero, al quale il suo paese ha dedicato la piazza principale, fu uomo capace e coraggioso. Nelle sue Storie Fiorentine (6°, VI), così il Machiavelli lo definisce: “uomo di guerra eccellentissimo, perché in quelli tempi non era alcuno in Italia che di virtù di corpo e d’animo lo superasse; ed aveva intra le fanterie perché di quelle sempre era stato capo, tanta reputazione che ogni uomo estimava con quello in ogni impresa e a ogni sua volontà converrebbono”.  
Figlio di Piero di Vagnone Bruni, Baldaccio nacque a Ranco, presso Anghiari intorno al 1400. A vent’anni già si distingueva per la sua poderosa banda di armati con la quale compiva rapine e saccheggi. Condannato a morte due volte, nel 1420 e nel 1425, riuscì sempre a sfuggire alla cattura.Fra il 1424 e il 1434 fu al soldo di Carlo Malatesta, della repubblica Fiorentina e del Duca di Milano.In questa occasione conquistò Castel del Rio e Spinello. Ritornò poi al soldo dei Fiorentini che nel 1437 gli concessero la cittadinanza. Poco dopo il suo matrimonio con Annalena Malatesta (16 febbraio 1439), Baldaccio fu catturato dal Piccinino e condotto a Bologna. Ma alla fine dello stesso anno lo troviamo al servizio del Conte 
Guidantonio d’Urbino, alleato dei Visconti, per il quale conquista Tavoleto e nel marzo del 1440 massacra un'ingente numero di Malatestiani.  
Ritornato al soldo dei Fiorentini, occupa Fighine di Chiusi ed il castello di Suvereto appartenente agli Appiano di Piombino. Il 23 aprile 1441 passa al servizio del Papa Eugenio IV contro Francesco Piccinino e conduce una vittoriosa campagna in Romagna.  
Nel giugno è ancora a Firenze: tenta inutilmente di conquistare Piombino mentre le sue fanterie scorrazzano e saccheggiano i dintorni suscitando vive proteste presso Firenze.
Quando era capitano generale delle fanterie dello stato fiorentino, Baldaccio denunciò Bartolomeo Orlandini per aver abbandonato il castello di Marradi davanti alle truppe del Piccinino. Diventato Gonfaloniere di Giustizia, l’Orlandini si vendicò dell’affronto subìto con una spietatezza che fa rabbrividire. Il 6 settembre 1441, convocò Baldaccio a Palazzo Vecchio e lo fece uccidere a tradimento. “Fu assalito e ferito e gettato a terra dalle finestre nel cortile e subito così, quasi morto, gli feciono tagliare la testa a piè dell’uscio del capitano, su la piazza, e stettevi il corpo alquante hore..”.  
Il corpo di Baldaccio Bruni fu sepolto nel chiostro di Santo Spirito in Firenze.
La vedova Annalena Malatesta, dopo la morte prematura del figlio Galeotto, vendette tutti i suoi averi e trasformò la sua casa d’Oltrarno in un monastero che da lei prese il nome.
Il fattaccio commosse tutta Firenze e lo stesso papa Eugenio IV provò dolore e sdegno per quell’efferato delitto, malamente ricoperto dall’accusa di tradimento, con la quale si uccideva due volte il valoroso Baldaccio d’Anghiari.  
 


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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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