Girando nei Borghi Italiani |
Da non perdere
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Da Firenze imbocchiamo la vecchia via Aretina, sino a Rovezzano per poi proseguire per S. Andrea a Rovezzano costeggiamo il corso del fiume Arno. Oltrepassati gli abitati di Girone, Compiobbi, le case di Ellera si giunge alle Sieci, dove troviamo la Pieve di San Giovanni Battista a Remole. la Pieve rsale al 1100, l’edificio è composto da tre navate divise da archi su pilastri quadri. All’interno, sotto il presbiterio è presente una cripta oggi usata a reliquario. Nella navata di destra troviamo un fonte battesimale in marmi policromi del 1753, una statua di San Giovanni Battista di gusto robbiano. Nella cappella di destra invece è conservata una tavola raffigurante la Madonna del XIII sec., mentre nella parete di fondo del coro una tavola con Crocefissione opera della scuola del Botticelli (XV sec.). Oltrepassato l'abitato delle Sieci si entra in Pontassieve, antico castello Fiorentino, svoltiamo a sinistra verso nord risalendo la valle del fiume Sieve siamo sulla statale 67 la famosa Tosco Romagnola. Mano a mano che ci avviciniamo alla Rufina la valle, si allarga, oltrepassato l'abitato si svolta sulla destra per Pomino. La stradella si inerpica tra splendidi panorami arrivando a Castiglioni dove troviamo la Pieve di S. Stefano, che insieme, con la Pieve di S. Bartolomeo, rapresentano un esempio di architettura religiosa romanica tipica delle zone contadine. Continuando sulla strada per una ripida salita dopo l’abitato di Rimaggio si entra in Pomino dove è presente la Pieve di S. Bartolomeo, risalente al XII-XIII sec.: all’interno, troviamo e, il primo pilastro destro è sostituito da una poderosa colonna con un rustico capitello recante scolpite quattro teste umane d’angelo, fiori e foglie acquatiche. Troviamo una bellissima terracotta invetriata di Luca della Robbia ed una tavola del ‘400 raffigurante la Madonna col Bambino. Aperta su prenotazione: tel. 055/83.18.996 Lasciato il paese di Pomino si prosegue per l'abitato di Borselli: poco prima dell’abitato si incontra la Chiesa di S. Maria a Tosina su cui esercitò il patronato l’Eremo di Camaldoli. La Pieve è in filaretto di pietra: la facciata, scandita orizzontalmente da un cordolo, conserva ancora una bifora con colonnine e capitello a fogliame e un portale del XVIII sec. a timpano spezzato. Difronte alla chiesa troviamo un palazzotto basso con bel portale a bugne, datato 1680. Adiacente alla facciata della chiesa un portale epigrafato e datato 1465 introduce ad ambienti conventuali con cortiletto interno dotato di loggiato su colonne con capitelli lignei. Aperta su prenotazione tel. 055/83.18.996 Il nostro viaggio prosegue in direzione sud, sulla strada statale n. 70 della Consuma, si arriva Diacceto: si svolta a sinistra per la strada per Pelago, antico castello dei conti Guidi. Nella centrale piazza Ghiberti, circondata da case e palazzotti caratterizzati da bei loggiati, prospetta un fianco la Chiesa di S. Clemente, ricostruita nel 1782 dall’Abbazia di Vallombrosa sull’impianto di una più antica cappella romanica. All’interno della chiesa troviamo un antico fonte battesimale, un altare in scagliola riccamente ornato e una piccola Raccolta di Arte Sacra. Per informazioni tel. 055/83.26.019 Il percorso continua verso Vallombrosa, oltrepassiamo i caratteristici borghi di Paterno e Tosi; la strada attraversa prima distese di oliveti e vigneti, la strada inizia a salire ed iniziamo a trovare il bosco ricco di sorgenti e di diverse specie di animali. L’Abbazia di Vallombrosa è situata proprio nel cuore della splendida foresta creata e curata nei secoli dai monaci e dichiarata nel 1973 Riserva Biogenetica Naturale. A pochi chilometri da Donnini si trova la Pieve a Pitiana, dedicata a San Pietrorisalente al XII sec., e possiede un bel campanile romanico e un portico, che è del XVI sec.; l’interno fu rimaneggiato nell’800, ma sono ben visibili i resti dell’antica struttura. All’interno della Pieve si trova un’Annunciazione su tavola attribuita a Ridolfo del Ghirlandaio, e un bel tabernacolo di pietra serena del ‘300. La pieve è posta in splendida posizione panoramica sulla vallata. Proseguendo per la strada dei Sette Ponti si raggiunge la frazione di Pietrapiana, da cui un bivio sulla destra porta in 2 km alla pieve di Sant’Agata in Àrfoli. All’interno della Pieve, troviamo una lastra tombale a motivi araldici, e le prime raffigurazioni del giglio di Firenze, risalenti forse al 1100. Proseguiamo il viaggio seguendo le indicazioni per Figline Valdarno si raggiunge, la pieve di San Pietro a Cascia, un’altra delle pievi edificate per volontà di Matilde di Canossa, risalente probabilmente al XII sec. La pieve di Cascia è un esempio di architettura romanica perfettamente conservato: il portico è quello originale, unico in questo in tutto il Valdarno, il bel campanile a bozze squadrate di pietra serena era probabilmente una torre di guardia, forse longobarda, e in questo caso risalirebbe al VI sec. L’interno è suddiviso in tre navate, divise da colonne con capitelli decorati. Un altra rappresentazione di Pievie romanica, è Pieve di San Pietro a Romena.
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