Girando nei Borghi Italiani

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Lettere

 

Di seguito troverete il testo di una lettera tipo da indirizzare direttamente al ministro Tremonti all'indirizzo: tremonti_g@camera.it
 

 

Egregio Ministro,
come cittadino italiano sensibile alle tematiche ambientali, ho appreso con viva preoccupazione i contenuti dell’articolo 71 della Legge Finanziaria n. 448, approvata in Parlamento lo scorso 28 dicembre.
Premesso che gli arenili sono un bene collettivo inalienabile, ritengo che tale decisione non potrebbe che comportare la progressiva diminuzione delle già poche spiagge libere esistenti ed un pericoloso aumento dei danni ambientali che già affliggono in modo abnorme le nostre coste.
Chiedo, quindi, un Suo intervento immediato affinché l’articolo 71 sia cassato e che sia, pertanto, scongiurato ogni tentativo di privatizzazione degli arenili e delle altre aree demaniali, nonché la possibilità di condono delle migliaia di costruzioni edilizie realizzate abusivamente.

 

e all'onorevole Berlusconi: redazione.web@governo.it
 
A: On.le Silvio Berlusconi,
Presidente del Consiglio dei Ministri
 
OGGETTO: No alla privatizzazione delle spiagge italiane
 
Caro Presidente,
Le scrivo per esprimere il mio sconcerto sulla possibilità che le belle spiagge italiane, fino ad oggi di proprietà del demanio dello Stato Italiano, vengano privatizzate. Così infatti prevede l’art. 71 della legge Finanziaria 2002, introdotto da un estemporaneo emendamento della Camera: tutte le zone demaniali "non destinate all’esercizio della funzione pubblica" sulle quali siano state eseguite "opere di urbanizzazione e di costruzione in epoca anteriore al 31/12/1990" potrebbero essere trasferite "in deroga ad ogni normativa vigente" al patrimonio disponibile dei Comuni, con la chiarissima indicazione che tale trasferimento non è che un passaggio per la definitiva cessione ai privati.
I lottizzatori e i costruttori abusivi, i gestori di camping fuorilegge, ecc. potrebbero acquistare la proprietà del demanio proprio in forza degli abusi e dei reati commessi.
Sarebbe di fatto un nuovo Condono edilizio: tutte le opere abusive costruite su Demanio (proprieta' dello Stato) potrebbero essere "sanate" con l'acquisizione da parte dei privati.
Ritengo, signor Presidente, che questo provvedimento rischi di avere effetti disastrosi: meno natura e più inquinamento. Inoltre, la corsa all'acquisto di spiagge e coste italiane da parte di imprese e privati rischia di complicare il diritto di accesso al mare da parte dei cittadini italiani e stranieri.
Questa norma può vanificare tutti gli sforzi della Magistratura contro stabilimenti e campeggi abusivi e anche contro villaggi turistici sorti in pieno Demanio marittimo (es. il Villaggio Coppola-Pinetamare a Castelvolturno, le occupazioni generalizzate a Fondi, le brutture di Stalettì in Calabria).
La invito, Signor Presidente, a predisporre nel più breve tempo possibile un Decreto Legge sostitutivo dell’art. 71. Ritengo che solo un provvedimento d’urgenza del Governo come il Decreto Legge, che entra immediatamente in vigore, potrà rimediare ai danni sopra evidenziati.
Confidando nel Suo intervento, Le porgo i migliori saluti
Firma
 
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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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