Girando nei Borghi Italiani

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MONTAIONE…  terra di castelli

I dintorni di Montaione, per la loro conformazione orografica e la caratteristica di terra di confine dei domini di Firenze, videro il sorgere di molti castelli, oggi completamente distrutti o trasformati.

ü       CASTELLO DELLA PIETRA – il castello, citato per la prima volta nel 1118 in una donazione di due case della Pietra alla Pieve di San Gimignano, passò in un primo tempo ai Cavalcanti di Volterra, quindi al vescovo di Volterra Ildebrando Pannocchieschi. Nel 1300 fu conquistato da San Gimignano e ne seguì le sorti. Oggi è possibile vedere soltanto i resti di due torri, una cantina ed una chiesetta di recente costruzione. In compenso il panorama in direzione di Volterra è bellissimo.

ü       CASTELLO DI BARBIALLA – già prima del 1109 fu proprietà dei conti Cadolingi e dei conti della Gherardesca, poi attribuito alla giurisdizione dei vescovi di Lucca, quindi a quelli di Volterra nel 1186, successivamente annesso a San Miniato. Nel 1370 fu aggregato a Firenze, ma nel 1431 fu riconquistato dai Pisani, poi ancora dai Fiorentini. A Barbialla esisteva un ospedale per i pellegrini ed i viandanti. In epoca recente il castello è stato trasformato in villa, il villaggio è abitato dai dipendenti che lavorano nella grande tenuta.

ü       CASTELLO DI CAMPORENA – costruito dai Samminiatesi nel 1122, dopo un primo periodo sotto il controllo di Pisa, divenne dominio fiorentino nel 1329 ma, nello stesso anno la Signoria fiorentina ne decretò la distruzione, per evitare che cadesse nuovamente in mano nemica. Oggi ne è scomparsa quasi ogni traccia.

ü       CASTELLO DI CASTELFALFI Castello di Castelfalfi il castello (Castrum Faolfi), citato nel 475 d.C., fu un insediamento longobardo iniziato con Walfredo, figlio di Ratgauso, capostipite della famiglia dei Della Gherardesca. Fu tra le ultime comunità ad arrendersi a Firenze e nel 1554, al tempo delle guerre tra Firenze e Siena, fu saccheggiato e incendiato dalle milizie di Piero Strozzi. Oggi è una vasta azienda agraria con 1200 ettari di terreno, interessata da un progetto di sviluppo turistico, il borgo parzialmente restaurato ed un campo da golf da 18 buche.

ü       CASTELLO DI COLLEGALLI – proprietà dei conti di Collegalli, fu sotto il dominio della Repubblica di Pisa e, per qualche tempo anche dei Vescovi di Lucca. Nel 1370 fu separato dal territorio di San Miniato e iscritto a far parte del contado di Firenze. Il castello, successivamente, fu trasformato in villa, con annessa fattoria.

ü       CASTELLO DI FIGLINE – il luogo era abitato già in epoca etrusca e romana, considerati i reperti, che fanno pensare anche all’esistenza di una villa romana. Nel medioevo vi sorse un castello, distrutto e abbandonato già nel 1297. Successivamente vi fu costruita l’attuale villa di S. Antonio, con la chiesa e gli annessi agricoli.

ü       CASTELLO DI IANO – nel 1004 si parla per la prima volta della chiesa di “Alliano”, che Ildebrando Aldobrandeschi rifiutò al vescovo di Volterra. Il vecchio borgo, tuttora abitato, si è ben conservato, con la sua strada stretta e ripida e le case a schiera in mattoni e travertino, pietra di cui è ricca la zona. Nei dintorni di Iano vi sono anche cave di onice.

ü       CASTELLO DI SUGHERA – le prime notizie del castello di “Suvera”, questo l’antico nome, si hanno nel 1186, quando Arrigo VI lo donò a Ildebrando Pannocchieschi, vescovo di Volterra. Il borgo, con la sua strada stretta tra vecchie case in mattoni, gli angusti vicoli, il pozzo nella piccola piazza ed i resti di una cappella si è ben conservato ed è tuttora abitato.

ü       CASTELLO DI TONDA – nel 1212 l’imperatore germanico Ottone IV assegnò il feudo, comprendente il castello e tutte le sue pertinenze, abitanti compresi, a due nobili fratelli pisani. Nel 1267 il Comune di San Miniato comprò il castello per 833 lire, 6 soldi e 8 denari. Nel 1370 anche Tonda fece atto di sottomissione a Firenze. Il borgo, rimasto disabitato dopo l’ultima guerra, fu restaurato e trasformato in struttura ricettiva negli anni settanta.

ü       CASTELLO DI VIGNALE – si trova citato per la prima volta nel 1161, nei diplomi di Federico Barbarossa. Qui passava il confine di Firenze con Pisa e qui, Firenze e Volterra firmarono il patto di concordia del 9 giugno 1338. Durante l’ultima guerra subì un massiccio bombardamento da parte dell’aviazione americana e fu abbandonato. Oggi si possono veder il giro dei bastioni, la chiesa con la canonica (entrambe abbandonate) e un vecchio mulino.

 
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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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