LA PRIMA
BATTAGLIA E' STATA VINTA E L'ARTICOLO E' STATO ABROGATO DAL SENATO, MA LA GUERRA
E' ANCORA APERTA
Il Senato ha detto ieri NO
a larga maggioranza alla possibilità di vendere spiagge ai privati così come prevedeva
l'articolo 71 della Legge Finanziaria. Ciò è stato possibile grazie ad un emendamento
al Decreto n. 452/2002.
Il provvedimento ora dovrà essere approvato anche
dalla Camera dei Deputati, che non potrà che prendere atto di quanto già avvenuto
al Senato.
Dobbiamo essere soddisfatti anche per il contributo apportato dalla
campagna di protesta "GIU' LE MANI DALLE SPIAGGE!". L'abrogazione dell'articolo
71 è la vittoria del rispetto per l'ambiente, per la legalità e per la libertà
di tutti i cittadini. Saluti.
ECCO
I FATTI CHE ERANO ACCADUTI:
Rischio
privatizzazione per le spiagge italiane.
NON SVENDIAMO LE COSTE ITALIANE
Spiagge
e coste italiane ad uso e consumo di privati, alberghi, esercenti balneari, ristoranti?
No grazie. Alla vigilia della seduta del Consiglio dei Ministri (18 gennaio),
le associazioni "storiche" dellambientalismo italiano, WWF; Italia
Nostra, FAI e Comitato per la Bellezza, rivolgono un pressante appello al Presidente
del Consiglio on. Silvio Berlusconi, e ai Ministri dellAmbiente, dei Beni
Culturali e delle Finanze, affinché non ci siano ulteriori ritardi e venga emanato
da subito un decreto che abroghi subito larticolo 71 della Finanziaria,
risolvendo quella che lo stesso Governo ha definito un "svista".
Già il giorno della sua approvazione, il governo ha dichiarato che l'articolo
si trovava lì per errore e sarebbe stato prontamente annullato da un decreto fatto
in tempi molto rapidi. Purtroppo il decreto non si è mai visto e sembrerebbe
che già sono presenti centinaia di domande per l'acquisizione delle aree demaniali.
Introdotto con un estemporaneo emendamento della Camera,
larticolo prevede fin da ora il trasferimento delle aree demaniali ai Comuni,
autorizzati a venderle ai privati.
Lurgenza sta nel fatto
che la legge del 92 alla quale larticolo 71 fa riferimento (nata
per sanare alcune particolari situazioni di contenzioso insorte in una decina
di Comuni tra il Veneto e la Lombardia per le opere costruite prima del 31/1/90)
stabilisce fin da ora pieni poteri ai Comuni, i quali non devono attendere altri
decreti attuativi per "sdemanializzare" le aree costiere, contrariamente
a quanto segnalato nei giorni scorsi da alcune fonti governative. Ogni
minuto è prezioso poiché la corsa alle richieste di concessione è già
in atto e il rischio è di vedere nei prossimi mesi centinaia di "diritti
acquisiti" da parte di privati in virtù di una Legge dello Stato.
INVIA
ANCHE TU UNA MAIL AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PER CANCELLARE LARTICOLO 71
DELLA FINANZIARIA.
Lazione di pressione sul Governo italiano
è rafforzata anche da una Petizione sul sito del WWF Internazionale: www.panda.org
: c'è da immaginare che i "potenziali" visitatori stranieri delle bellezze
delle nostre coste esprimeranno in massa la loro indignazione. Il rischio è che
i milioni di turisti esteri temano di vedersi negato laccesso alle spiagge
con un danno economico considerevole: l80% del turismo internazionale nel
Mediterraneo sceglie infatti lItalia, la Spagna la Francia e la Grecia come
meta vacanziera.
Se larticolo 71 non sarà immediatamente
cancellato, lItalia assisterà anche al condono delle migliaia di costruzioni
abusive realizzate sul Demanio in virtù del trasferimento delle zone demaniali
al patrimonio disponibile di Comuni: verrebbe cosi premiato doppiamente
chi ha occupato abusivamente aree che appartengono a tutti, realizzandovi opere
fuorilegge e deturpando il territorio e l'ambiente. Dopo i condoni varati negli
anni passati da precedenti Governi, larticolo 71 potrebbe annullare
la lotta agli abusi edilizi che si sarebbero dovute demolire, vanificando gli
sforzi della Magistratura e anche gli impegni assunti dai governi di centrosinistra
e di centrodestra.
Il WWF ha raccolto in un dossier i casi più eclatanti,
tra cui il "simbolo" dellabusivismo italiano, il Villaggio Coppola
a Castelvolturno, costruito in buona parte su territorio demaniale (pinete, coste
e spiagge), o il mostro alberghiero dentro la Torre di Bassano, vicino Napoli,
costruito sulla scogliera; le ville, i campeggi e le altre costruzioni abusive
che deturpano chilometri di dune tra Sperlonga e Fondi su cui la Procura di Latina
sta indagando, i pontili e gli immobili tutti su area demaniale marittima nellIsola
di Tavolara, le costruzioni e i progetti che deturpano la Baia di Sistiana in
Friuli, i casoni abusivi lungo le sponde del canale di Quarantia e gli sbancamenti
lungo la costa di Muggia, entrambe in Friuli.
E' già iniziata la corsa agli
acquisti da parte di imprese e privati delle nostre spiagge sulle quali bagnanti
e turisti potrebbero vedersi negato laccesso al mare o, quantomeno, reso
più difficile: in Versilia i proprietari di stabilimenti si stanno preparando
da mesi, nel Lazio sono 300 le domande di acquisizione di spiagge da parte di
altri gestori, di cui ben 32 solo a Ostia.