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Da non perdere

Parco della Maremma San Rabano

ITINERARIO A1: S. RABANO
  • Tempo di visita: 4-5 ore Percorrenza: 6 Km circa.
  • Grado di difficoltà: impegnativo

 

Il percorso si svolge quasi interamente nella macchia mediterranea, aprendosi raramente in punti panoramici di notevole bellezza. Partendo dalla località Pratini (luogo di sosta per l'autobus del Parco), si costeggia un oliveto abbandonato ai margini di una folta macchia mediterranea, da qui si procede immettendosi in un sentiero all'interno di una zona di macchia alta. Percorso un breve tratto in salita si giunge ad una piccola radura nel bosco che mostra un terreno particolarmente scuro, con tracce di combustione: è una delle numerose carbonaie, presenti all'interno del Parco ed in molte altre zone della Maremma, un tempo adibite alla produzione di carbone.

Parco della Maremma

Alla fine della salita è possibile godere di una splendida vista sull'oliveto appena attraversato, sulle torri d'avvistamento (in basso a sinistra la torre di Collelungo, a destra la torre di Castel Marino; It. A2) oltre che sulla pineta ed il tratto di costa prospiciente.

Parco della Maremma

In breve tempo raggiungiamo la parte pianeggiante del sentiero, che ci porterà verso un belvedere più ampio e panoramico del precedente e, dopo un'altra piccola salita, fino ad una piccola radura situata sulla sommità di Poggio Lecci (417 m s.l.m.), il rilievo più alto del Parco. La zona a prato è ricca di piantine di timo e di elicriso, di cui si avverte, in tutte le stagioni, il tipico, penetrante profumo. Dalla parte più orientale della radura, è possibile scorgere Cala di Forno (It. A4) e gran parte della zona sud del Parco. Da qui, in pochi minuti, raggiungiamo l'Abbazia di S. Maria Alborense, meglio conosciuta come S. Rabano. Si consiglia di fermarsi in questo punto per eventuali soste pranzo, approfittando della presenza di raccoglitori per carte e rifiuti.

Parco della Maremma

L'Abbazia, risalente al secolo XI°, è di notevole interesse e merita una visita. Alcuni alberi plurisecolari (lecci e roverelle) sovrastano maestosi la cinta muraria del complesso, abbarbicati con le loro radici alle antiche pietre. Il sentiero per il ritorno, che inizia proprio di fronte alla chiesa, si svolge completamente in discesa. In breve, si giunge in località "Tre fonti", dove si trovano i ruderi in pietra che racchiudevano antiche sorgenti d'acqua (le uniche della zona), oggi asciutte.

Parco della Maremma

Il tratto finale del sentiero attraversa aree sempre più aride, caratterizzate da una vegetazione folta ed intricata, fino a scoprire, in alcuni tratti, zone a gariga (vegetazione mediterranea tipica dei versanti maggiormente esposti al sole). Infine si arriva all'oliveto di Collelungo, abbandonato da anni e adibito a zona di pascolo per i bovini maremmani. Da qui il sentiero prosegue lungo la strada asfaltata che conduce di nuovo in località Pratini.




Emilia
Lazio
 
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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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dal 26 ottobre 2000