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Da non perdere

Parco della Maremma Le Torri

ITINERARIO A2: LE TORRI
  • Tempo di visita: 3 ore Percorrenza: 5,5 Km circa.
  • Grado di difficoltà: piuttosto impegnativo

 

Questo è l'itinerario che attraversa tutti gli ambienti naturali del Parco, pertanto il più completo, ma proprio per questo, il più utilizzato dai turisti, pertanto se ne consiglia la visita a chi, non avendo mai visitato il Parco, voglia coglierne, in poco meno di tre ore, gli aspetti salienti.

Parco della Maremma

Il primo tratto del sentiero attraversa una zona boschiva composta da leccio, corbezzolo, alaterno e altre piante caratteristiche della macchia mediterranea, quali erica, lentisco, mirto, fillirea. In questo tratto si nota come l'ambiente abbia subito negli anni l'attività modificatrice dell'uomo, che ha influito sulla composizione della vegetazione e sull'aspetto paesaggistico.

Parco della MaremmaArrivati ad una piccola carbonaia è possibile effettuare una breve deviazione, per poi tornare sullo stesso bivio e seguire di nuovo l'itinerario. Questa breve variazione del percorso ci conduce ad un punto panoramico di inusitata bellezza, chiamato "apparita". Lo scenario è caratterizzato dalla "piana dei cavalleggeri", un tempo area palustre, nella quale si possono individuare i vecchi canali utilizzati durante la bonifica. Le tappe salienti del nostro percorso: la torre di Castel Marino (in alto a destra), la pineta granducale (al centro), la duna sabbiosa e la torre di Collelungo (a sinistra) si sviluppano intorno a quest'area pianeggiante. Tornati sul sentiero principale, dopo una breve salita si arriva alla prima torre, edificata sull'orlo di una rupe a picco sulla pianura sottostante. Da qui è possibile ammirare il paesaggio più spettacolare del Parco.

Parco della Maremma

Davanti a noi possiamo vedere: la costa e la pineta, e inoltre, il canale per lo scolo delle acque palustri utilizzato durante i lavori di bonifica del territorio, la foce dell'Ombrone con i caselli idraulici e, in lontananza la pianura di Grosseto sino a Castiglione della Pescaia. Quando il tempo lo permette è possibile vedere l'Isola del Giglio, l'Isola d'Elba, due delle Formiche di Grosseto, Montecristo e il Monte Argentario. Ora si scende per un ripido viottolo sassoso, e si arriva nella pineta. Da qui, percorso un breve tratto, si giunge al canale di acqua salmastra, ove, durante la stagione calda, è possibile vedere le graziose tartarughe di palude, si oltrepassa la zona retrodunale coperta di ginepri e si accede alla spiaggia. Le dune costiere, uniche in Italia per la loro dimensione e complessità, meritano una particolare attenzione.

Parco della Maremma

Qui crescono numerose le "piante pioniere", quali i cespugli di ammofila, la cineraria, l'eringio e, in estate, il giglio di mare. Proseguendo sulla spiaggia, si aggira la scogliera di Collelungo e si sale lungo il sentiero che conduce alla omonima torre, da qui, percorrendo il crinale panoramico del rilievo roccioso, si giunge ad un oliveto abbandonato per riprendere, poi, la strada asfaltata per Pratini.




Emilia
Lazio
 
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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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dal 26 ottobre 2000