Questo è l'itinerario più lungo del Parco, però, poiché il percorso
si sviluppa quasi interamente lungo un comodo sentiero parallelo
alla costa, il grado di difficoltà indicato è riferito solamente
alla lunghezza in termini di tempo e chilometri, e non alla presenza
di tratti particolarmente impegnativi.
La prima parte dell'itinerario, su strada asfaltata, porta da
Pratini all'oliveto di Collelungo, da qui si segue l'indicazione
A4. Al termine dell'oliveto è possibile godere della vista della
spiaggia a sud di Collelungo e del "Paduletto", piccolo lembo
di terreno palustre, periodicamente allagato durante le stagioni
piovose.
In
prossimità di Cala di Forno si attraversa una piccola pineta di
pino d'Aleppo (l'unica del Parco) che, nonostante le modeste dimensioni,
durante la primavera emana un gradevole ed intenso profumo di
resina. Si giunge così a Cala di Forno, bellissima insenatura
sabbiosa, un tempo importante centro per l'imbarco del carbone.
Sull'altura si scorge la Torre di Cala di Forno (non raggiungibile).
Il rientro è possibile seguendo lo stesso percorso dell'andata
oppure, nell'ultimo tratto, si può seguire una breve variazione
a sinistra, indicata da una freccia che, attraverso la pineta,
ci conduce alla spiaggia di Collelungo; da qui si raggiunge un
passaggio sulla sinistra del grande scoglio calcareo che conduce
di nuovo alla strada che riporta a Pratini.