Se
lo Shiatsu è un trattamento "particolare", rivolto all'individuo nella sua totalità,
anche l'operatore dovrà essere una persona un po' "speciale", una persona che
abbia doti che coinvolgono la sua interiorità e possieda una grande sensibilità
per entrare profondamente in contatto e in sintonia con colui che viene trattato
e mettere in atto non solo le caratteristiche dello Shiatsu più specificatamente
tecniche, ma anche quelle più sottili come la capacità di osservazione, di attenzione
e di ascolto dell'altro.
Egli
deve saper compiere, nei confronti del ricevente, un'azione di profondo stimolo
personalizzato, un'azione che lo investa non solo sul piano fisico più immediato
ma anche e soprattutto quello energetico e psichico. Un buon operatore Shiatsu
possiede una ben precisa specializzazione e un'ineccepibile preparazione tecnico
professionale acquisita attraverso un percorso di pratica e di studio almeno triennale,
seguito da un intenso tirocinio. La sua preparazione, in realtà, non ha mai fine,
poiché il tipo stesso di studio e di pratica porta l'allievo, una volta diventato
professionista, a sviluppare e conservare nel tempo l'atteggiamento tipico del
ricercatore che continuamente studia e si aggiorna. Il ricevente deve confrontarsi
con un operatore preparato a trattare in modo adeguato i suoi squilibri ma deve
anche poter contare su una persona attenta, sensibile e disponibile a cui affidarsi
con fiducia in un rapporto di reciproca ed attiva collaborazione. In questo scambio
l'operatore pazientemente e sapientemente guida e stimola mentre il ricevente
prende coscienza dei suoi squilibri e intraprende quel percorso che lo renderà
responsabile e partecipe del processo di ripristino di un migliore equilibrio
psicofisico.