-GROSSETO.
«Sulla strada delle Sante Marie che collega Istia d'Ombrone a Spadino, nel
corso di lavori programmati dal Consorzio di Bonifica Grossetana che avrebbero
duvuto servire esclusivamente alla risagomatura dell'alveo del fosso Val di Rigo
e alla sua messa in sicurezza idraulica, sono stati devastati alcuni chilometri
di vegetazione lungo le sponde del torrente». Il grido d'allarme viene dalla
sezione provinciale del Wwf: le guardie volontarie dell'associazione del Panda
si sono anche accorte che i lavori hanno distrutto uno dei pochissimi siti di
nidificazione in Italia della ghiandaia marina (Coriacius Garrulus), una specie
perdipiù minacciata di estinzione. «Tutto ciò - rincara il Wwf
- è avvenuto senza che sussista alcun tipo di motivazione e con le autorizzazioni
ai lavori che parlavano di lasciare una pianta ogni dieci metri, di segare a un'altezza
di dieci centimetri dal suolo in modo che l'albero potesse ributtare e di non
tagliare in alcun caso le specie di pregio e quelle protette dalla normativa».
Invece è stata fatta piazza pulita e, prevede il Wwf, «la totale eliminazione
di grandi querce, olmi, frassini non mancherà di compromettere la stabilità
delle sponde appena arriveranno le prime piogge battenti». Nella stessa zona,
inoltre, le guardia volontarie hanno accertato anche la distruzione di numerose
siepi e piante secolari e altre irregolarità. Considerato ciò, l'associazione
del Panda chiede che sia fatta piena luce e che «sia garantita la legislazione
vigente che prevede sanzioni amminiistrative e penali se si tratta di distruzione
di ambienti di pregio e l'obbligo di ripristino anche se purtroppo il danno non
potrà essere riparato che fra 50-100 anni. Questi - conclude - sono i tempi
di cui hanno bisogno le siepi ed i filari di questo tipo e valore botanico».
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