CASTELDELPIANO.
A Casteldelpiano tirano ancora venti di burrasca per la questione discarica. Infatti,
quella della Casella Alta - contro cui si erano alzati gli scudi di un gruppo
di cittadini che abitano nel luogo, infastiditi dal disordine e dai fumi che qualche
volta esalavano dall'isola ecologica - è stata chiusa. Lo aveva promesso
il sindaco, Franco Ulivieri, prendendo atto delle proteste dei sottoscrittori
di una lettera inviata, appunto, al primo cittadino. Il quale aveva specificato
che il nuovissimo punto di raccolta di materiali non riciclabili, sito nell'area
della Zancona, stava per essere attivato. «Anche se un po' lontano dal paese
- sottolineava Ulivieri - risponde a tutte le esigenze della cittadinanza di Casteldelpiano
e di Arcidosso, e l'amministrazione organizzerà anche la raccolta degli oggetti
che dovranno andare alla discarica, per venire incontro all'utenza». Ebbene,
ad oggi, se la tanto chiacchierata discarica dei 4 cerri è stata chiusa,
ancora non c'è traccia di apertura di quella nuova. Lo denunciano alcuni
cittadini, fra cui commercianti e negozianti. Quelli che, insomma, più spesso
hanno bisogno di gettare oggetti inutili nell'isola ecologica. «Siamo costretti
- dicono - a raccogliere tutto nei nostri campi, nei nostri garage, nei nostri
orti. Se la discarica della Zancona non sarà presto aperta, non sappiamo
davvero come cavarne le gambe». Ora la palla passa di nuovo al sindaco, dal
quale si aspetta una pronta risposta concreta, per evitare, soprattutto, che i
castagneti, i fossi, le strade in disuso della montagna diventino discariche a
cielo aperto, come spesso è successo e succede ancora sull'Amiata, fra l'assordante
silenzio degli ambientalisti. |