-MANCIANO.
L'acqua è in alcune regioni del pianeta un bene raro e fugace. Oltre un miliardo
di persone al mondo sono prive di acqua potabile, là dove la mortalità
infantile raggiunge percentuali catastrofiche e la speranza di vita è inferiore
ai quarant'anni. Proprio là, in uno di questi luoghi ai margini della vita
umana è giunto aiuto dalla piccola comunità mancianese. L'Aido di Manciano
ha donato un pozzo per l'acqua a un villaggio del Burkina Faso. L'abitato africano
chiamato Manga, nel quale vivono alcune migliaia di persone, è situato nel
distretto di Combissiri, a cento chilometri dalla capitale Ouagadougou. L'Aido
è riuscita a raccogliere i fondi necessari alla donazione, circa 5 mila euro,
grazie alla collaborazione della Pro Loco mancianese, al contributo spontaneo
della gente e alle iniziative organizzate a Manciano nell'ultimo anno, alle quali
ha risposto una grande partecipazione di cittadini. I lavori di scavo e installazione
del pozzo sono stati eseguiti dall'associazione volontaria Shalom di San Miniato
(Pisa), che invece di eseguire da sola i lavori, ha permesso a coloro che desideravano
imparare di partecipare alla costruzione: insegnando così alla gente di Manga
come si impianta un pozzo, quali sono le condizioni per il suo giusto funzionamento
e come eseguire le necessarie manutenzioni. Così un giorno queste persone
potranno provvedere in maniera autosufficiente alla loro vita e alla sussistenza
del loro popolo. Ai lavori di costruzione ha assistito anche Albert, un giovane
poliomielitico che in tutta la sua vita non aveva mai potuto uscire dalla stanza
che lo ha visto crescere e maturare pressoché immobile. I volontari di Shalom
hanno consegnato al giovane africano una carrozzella per disabili, donata ancora
dall'Aido di Manciano. Albert per la prima volta nella vita è uscito con
le sue forze dalla capanna dove aveva vissuto. La sua gioia, il suo sorriso hanno
commosso tutti, e rimarranno nella memoria dei valorosi volontari di Shalom, tutti
presenti alla consegna. Il portavoce dell'Aido, Carlo Bernardini, ringrazia l'intera
comunità mancianese per aver permesso questa iniziativa: «Sono cose
che succedono raramente: per loro un pozzo d'acqua significa la vita».
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