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Ombrone

 
Fiuminforma 2001

Ombrone (Toscana)
9 - 16 Maggio

Il fiume Ombrone è in buona salute. Dal monitoraggio effettuato dallo staff tecnico di Legambiente emergono infatti dati sicuramente incoraggianti che rilevano una buona qualità ambientale delle acque del fiume toscano.

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Martin pescatore (Alcedo atthis)

Geografia

Il fiume Ombrone nasce sul versante sud-orientale dei Monti del Chianti presso S. Gusmè e, dopo un corso molto articolato di 161 km attraverso valli anche strette e profonde, sfocia nel Mar Tirreno a Sud-Ovest di Grosseto. I suoi affluenti di destra sono il Torrente Arbia ed il Fiume Merse, mentre quelli di sinistra sono il Fiume Orcia ed altri minori come il Torrente Melacce ed il Torrente Trasubbie.

Il fiume Ombrone, con il suo bacino idrografico di 3494 km2, è il più grande fiume della Toscana meridionale ed ha la maggiore portata di sedimenti in sospensione dei fiumi toscani. Questo dato può essere spiegato dall'alta erodibilità delle rocce sulle quali il fiume imposta il suo corso, costituite inbuona parte da formazioni plioceniche argilloso-sabbiose. Inoltre, il regime 

pluviometrico è caratterizzato da una marcata stagionalità che provoca,

durante le maggiori precipitazioni, profonde erosioni sulle pendici, già dissestate da una secolare opera di disboscamento.

Termina il suo corso all'interno del Parco Naturale della Maremma. La vasta area è contraddistinta da lembi assottigliati di pineta a pino domestico, da lievi dossi (tomboli) colonizzati da piante di ginepro e da una zona umida caratterizzata da prati temporaneamente allagati e vecchi canali per la regimazione delle acque. In prossimità della foce sono situati il Casello Idraulico e l'Idrovora San Paolo, opere idrauliche che testimoniano l'opera di bonifica effettuata in Maremma. Sotto il livello del mare rimangono i resti del Ridotto di Bocca d'Ombrone. Nelle parti più fertili della piana ancora oggi viene praticato l'allevamento del bestiame brado (cavalli e bovini maremmani) ad opera dei "butteri".

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Giovane Pellegrino in caccia presso la foce dell'Ombrone

L'area intorno a Bocca d'Ombrone, per sua stessa natura, si presenta come un mosaico ambientale all'interno del quale sono presenti aree temporaneamente o stabilmente allagate da acque con diverse percentuali di salinità, aree a pinete, aree a pascolo ed, infine, aree colonizzate da arbusti tipici della macchia mediterranea. Tra i fattori più importanti per la composizione in specie e la distribuzione della vegetazione nella zona hanno importanza il livello di sommersione, la durata del ristagno d'acqua ed il suo grado di salinità.

Mentre sui suoli sommersi per lunghi periodi da acque fortemente salse crescono ampie praterie di Salicornia (Sarcocornia perennis), nelle aree con acque più dolci e lungo i canali di bonifica prevale la cannuccia palustre (Phragmites australis).

Considerazioni analoghe possono essere avanzata anche per gli aspetti faunistici della zona della foce. La presenza di un gradiente di salinità nelle acque e nel terreno e lo stretto legame esistente con la variazione delle condizioni meteoriche nelle diverse stagioni ha, come conseguenza, una precisa ripartizione geografica della fauna. In modo particolare questo fenomeno è riscontrabile nella fauna ittica ed in quella ad invertebrati, terrestri ed acquatici. L'area della foce dell'Ombrone, assieme alla zona palustre della Trappola riveste, inoltre, un ruolo di estrema importanza nel fornire rifugio ed alimentazione a molte specie di uccelli acquatici, la maggior parte dei quali sostano in questa zona solo per il breve periodo invernale consentito loro dal ciclico avvicendarsi delle migrazioni. Tra i mammiferi sono presenti, nelle zone aperte o ai margini della pineta, esemplari di daino, cinghiale, volpe, talvolta anche istrici e caprioli, notoriamente più elusivi e difficili da osservare. Entità faunistiche importanti, frutto della selezione operata dall'uomo e dalle condizioni limitanti dell'ambiente naturale, sono il bovino e il cavallo maremmano, allevati allo stato brado all'interno della pineta e nelle assolate pianure in prossimità della foce.

Il fiume Ombrone nel suo tratto terminale assume tutte le caratteristiche tipiche di un ambiente lentico, caratterizzato cioè da uno scorrimento estremamente rallentato delle acque, che risultano particolarmente povere in ossigeno e ricche di particelle inorganiche ed organiche in sospensione. Tali caratteristiche ecologiche, unite al fatto che l'acqua del mare tende in questa zona a mescolarsi con quella fluviale (con un conseguente forte aumento della salinità) fino ad alcune centinaia di metri a monte della foce, creano come conseguenza un ambiente estremamente particolare, con popolamenti animali e vegetali diversi rispetto a tratti più a monte dello stesso fiume.

 



WWF Grosseto
 
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Autore Fabio Montagnani
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Ultimo aggiornamento il 1 Giugno 2017
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