Geografia Il
fiume Ombrone nasce sul versante sud-orientale dei Monti del Chianti presso S.
Gusmè e, dopo un corso molto articolato di 161 km attraverso valli anche strette
e profonde, sfocia nel Mar Tirreno a Sud-Ovest di Grosseto. I suoi affluenti di
destra sono il Torrente Arbia ed il Fiume Merse, mentre quelli di sinistra sono
il Fiume Orcia ed altri minori come il Torrente Melacce ed il Torrente Trasubbie.
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Il fiume Ombrone, con il suo
bacino idrografico di 3494 km2, è il più grande fiume della Toscana
meridionale ed ha la maggiore portata di sedimenti in sospensione dei fiumi toscani.
Questo dato può essere spiegato dall'alta erodibilità delle rocce sulle quali
il fiume imposta il suo corso, costituite inbuona parte da formazioni plioceniche
argilloso-sabbiose. Inoltre, il regime | pluviometrico
è caratterizzato da una marcata stagionalità che provoca, durante
le maggiori precipitazioni, profonde erosioni sulle pendici, già dissestate da
una secolare opera di disboscamento. Termina
il suo corso all'interno del Parco Naturale della Maremma. La vasta area è contraddistinta
da lembi assottigliati di pineta a pino domestico, da lievi dossi (tomboli) colonizzati
da piante di ginepro e da una zona umida caratterizzata da prati temporaneamente
allagati e vecchi canali per la regimazione delle acque. In prossimità della foce
sono situati il Casello Idraulico e l'Idrovora San Paolo, opere idrauliche che
testimoniano l'opera di bonifica effettuata in Maremma. Sotto il livello del mare
rimangono i resti del Ridotto di Bocca d'Ombrone. Nelle parti più fertili della
piana ancora oggi viene praticato l'allevamento del bestiame brado (cavalli e
bovini maremmani) ad opera dei "butteri".
Giovane
Pellegrino in caccia presso la foce dell'Ombrone | L'area
intorno a Bocca d'Ombrone, per sua stessa natura, si presenta come un mosaico
ambientale all'interno del quale sono presenti aree temporaneamente o stabilmente
allagate da acque con diverse percentuali di salinità, aree a pinete, aree a pascolo
ed, infine, aree colonizzate da arbusti tipici della macchia mediterranea. Tra
i fattori più importanti per la composizione in specie e la distribuzione della
vegetazione nella zona hanno importanza il livello di sommersione, la durata del
ristagno d'acqua ed il suo grado di salinità. | Mentre
sui suoli sommersi per lunghi periodi da acque fortemente salse crescono ampie
praterie di Salicornia (Sarcocornia perennis), nelle aree con acque più
dolci e lungo i canali di bonifica prevale la cannuccia palustre (Phragmites
australis). Considerazioni
analoghe possono essere avanzata anche per gli aspetti faunistici della zona della
foce. La presenza di un gradiente di salinità nelle acque e nel terreno e lo stretto
legame esistente con la variazione delle condizioni meteoriche nelle diverse stagioni
ha, come conseguenza, una precisa ripartizione geografica della fauna. In modo
particolare questo fenomeno è riscontrabile nella fauna ittica ed in quella ad
invertebrati, terrestri ed acquatici. L'area della foce dell'Ombrone, assieme
alla zona palustre della Trappola riveste, inoltre, un ruolo di estrema importanza
nel fornire rifugio ed alimentazione a molte specie di uccelli acquatici, la maggior
parte dei quali sostano in questa zona solo per il breve periodo invernale consentito
loro dal ciclico avvicendarsi delle migrazioni. Tra i mammiferi sono presenti,
nelle zone aperte o ai margini della pineta, esemplari di daino, cinghiale, volpe,
talvolta anche istrici e caprioli, notoriamente più elusivi e difficili da osservare.
Entità faunistiche importanti, frutto della selezione operata dall'uomo e dalle
condizioni limitanti dell'ambiente naturale, sono il bovino e il cavallo maremmano,
allevati allo stato brado all'interno della pineta e nelle assolate pianure in
prossimità della foce. Il
fiume Ombrone nel suo tratto terminale assume tutte le caratteristiche tipiche
di un ambiente lentico, caratterizzato cioè da uno scorrimento estremamente rallentato
delle acque, che risultano particolarmente povere in ossigeno e ricche di particelle
inorganiche ed organiche in sospensione. Tali caratteristiche ecologiche, unite
al fatto che l'acqua del mare tende in questa zona a mescolarsi con quella fluviale
(con un conseguente forte aumento della salinità) fino ad alcune centinaia di
metri a monte della foce, creano come conseguenza un ambiente estremamente particolare,
con popolamenti animali e vegetali diversi rispetto a tratti più a monte dello
stesso fiume. |