La storia di Macerata Feltria
Cittadina di origini romane, luogo natale di Nicolò Berretoni
MACERATA
FELTRIA (Pesaro e Urbino) - Posta in una verdissima e incontaminata valle, Macerata
Feltria fu importante municipio romano, dal nome Pitinum Pisaurense. I ripetuti
ritrovamenti archeologici che si sono avuti nei pressi della Pieve romanica (XI
sec.) e nelle zone limitrofe, testimoniano la presenza di strutture di pregio.
Su di un colle sorge l'antico borgo Castello (XI-XV sec.) che ha avuto vita fiorente;
fu libero comune, poi alleato dei Malatesta. Al suo interno si possono ammirare
la Torre castellana, il palazzo dei Podestà (sede dei musei archeologico e paleontologico),
la chiesa della confraternita di San Giuseppe con la pala del XVI sec. raffigurante
la Madonna del Rosario, le Porte castellane e Palazzo degli Agli (ora Mazzoli),
un vero museo privato. Sulla breve strada che collega il Castello al Borgo (XV
sec.) si incontrano il complesso di San Francesco (chiesa convento del XIV sec.)
e la chiesa di Sant'Antonio (XII sec.). Nel borgo si possono ammirare Palazzo
Antimi-Clari (residenza patrizia del XVII sec.) ed un complesso urbanistico rimasto
intatto.Salendo dal Borgo a "Cima il Piano" troviamo la chiesa di S. Chiara (XV
sec.) e la chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo con il crocefisso ligneo
di Carlo da Camerino (1396). Recentemente Macerata Feltria ha valorizzato le sue
ottime acque solforose utilizzate nello stabilimento termale della "Pitinum thermae".
La tradizione vuole che a fondare Macerata Feltria siano stati i Pelasgi, leggendari
"Popoli del Mare" che dalla Grecia preellenica, e in particolare da Lemmo, varcarono
l'Adriatico per colonizzare l'Italia meridionale e centrale. L'Arco dei Pelasgi
che segna l'ingresso meridionale del Castello, è da sempre omaggio a questi mitici
padri fondatori e insieme simbolo della storia antica e illustre di Macerata Feltria.
Certo è che in epoca precristiana prosperava in questa felice contrada del Montefeltro
il municipio romano di Pitinum Pisaurense che nei secoli ha donato reperti archeologici
di pregio, dispersi tra collezioni private e pubbliche e solo di recente in gran
parte raccolti nel Museo Civico della città. Macerata Feltria era una tappa obbligata
per chi giungeva dal mare, situata alle falde del massiccio del Carpegna e sull'incrocio
tra Romagna e marche o, se si vuole,tra le terre dei Malatesti e quelle dei Montefeltro.
Fin dal 1233, la cittadina fa atto di sottomissione al Comune di Rimini e a quella
città e ai suoi signori resterà fedele per secoli. Nelle furibonde lotte tra Sigismondo
Malatesta e Federico Montefeltro sarà sede del commissariato dei Malatesti e leale
alleata di Sigismondo. Occupata da Federico nel 1463, Macerata di Montefeltro,
come allora veniva chiamata, si stacca definitivamente dal territorio romagnolo
e da quel momento seguirà le sorti del Ducato di Urbino fino a quando nel 1631,
con l'estinzione della famiglia Della Rovere, tutto il territorio del Ducato passerà
sotto il dominio diretto della Chiesa. In quel periodo storico nacque a Macerata
Feltria Niccolò Berrettoni. Nel Borgo il settecentesco Palazzo Antimi testimonia
il perdurare della Prosperità di Macerata Feltria nei secoli, così come l'ottocentesco
Palazzo Gentili Belli. Appena fuori l'abitato, sulla strada per Carpegna, gli
scavi archeologici di Pitinum Pisaurense e la Pieve di San Cassiano dell'XI secolo,
sorta da un preesistente tempio pagano, ci raccontano una storia ancora più antica.
Samuele Sabatini 329.6236574 giornalista - ufficio stampa