FERMIGNANO (Pesaro e Urbino) - Nella Valle
inferiore del Metauro, in un'ansa che un tempo rivestiva notevole importanza dal
punto di vista strategico, sorge Fermignano. La tradizione vuole che Fermignano
sia sorta intorno al 200 a.C. per opera di un legionario romano, tale Firmidio,
dal quale prese il nome (prima Firinidianus e poi Fermignano). Qui vicino, nella
piana di San Silvestro, fu combattuta la battaglia del Metauro, nel 207 a.C.,
tra romani e cartaginesi. Grazie al ponte che attraversava il Metauro, la cittadina
fu luogo strategicamente importante e lo conferma la massiccia torre medievale
eretta a fianco del ponte. E' nota per aver dato i natali a Donato Bramante, il
grande architetto rinascimentale (1444-1514) che, formatosi alla corte di Urbino,
raccolse l'eredità spirituale del Brunelleschi e dell'Alberti e gettò le basi
per la "nuova" architettura rinascimentale. Merita anche ricordare la bella villa
gentilizia che sorge a circa un chilometro dal nucleo abitato: "l'isola", così
detta perché costruita su un terreno circondato per tre lati dal Metauro. Di gradevoli
linee rinascimentali, era di proprietà dei Conti Bonaventura e ospitò nell'estate
del 1578, e per questo è ancor oggi ricordata, Torquato Tasso che li scrisse "Al
Metauro". All'interno del territorio comunale, lungo la via consolare Flaminia,
resta da segnalare uno dei luoghi più suggestivi, la Gola del Furlo. Nel punto
più stretto, l'imperatore Vespasiano fece scavare nel 76 d.C. una apertura sulla
roccia che affianca un'altra augusta galleria di origini più antiche. Poco oltre
la Gola, oggi riserva naturale dove nidificano ancora le aquile, c'è l'abitato
di Pagino, luogo in cui (secondo un'antica tradizione) fu combattuta la battaglia
tra Narsete e Totila (552 d.C.), evento che segnò la fine del dominio dei Goti
in Italia. Nel periodo che va dal Medio Evo al Rinascimento, Fermignano visse
un'esistenza tranquilla e fiorente, sotto la protezione dei Duchi del Montefeltro
signori di Urbino, dai quali ricevette una parvenza di autonomia nel 1607, anno
in cui Francesco Maria II della Rovere (ultimo Duca) istituì un consiglio locale
composto di ventiquattro membri con l'incarico di amministrare Fermignano e le
ville dipendenti. Soltanto nel 1818 fu decretata l'emancipazione vera e propria
sotto forma di Comune.