Mani indica una «gemma grezza», appena estratta
dalla terra o un «gioiello»; pura significa «cinta di mura» o anche «città»:
Manipûra dunque può essere tradotto come «città dei gioielli». E'
il terzo chakra: si trova all'altezza dell'ombelico sulla colonna vertebrale
ed è anatomicamente collegato al plesso solare; può essere considerato il punto
di transizione fra terra e cielo in quanto nei chakra inferiori
la coscienza è rivolta verso l'esperienza grossolana mentre in quelli superiori
si riscoprono ideali elevati. Dal tamas dei primi due chakra
si passa a rajas guna (attività, vigore), cioè dalla passività tipica
della terra e dell'acqua si arriva all'azione, al movimento. Ha relazione
con il tanmatra del colore e della forma, con il jnanendriya
(facoltà di percezione) della vista, collocato nell'occhio ed il karmendriya
(facoltà di azione) del camminare, con il suo corrispondente "organo d'azione",
i piedi. Il butha (elemento della natura) correlato è il fuoco:
rappresenta il calore solare, il fervore dell'asceta, il calore dell'orgasmo,
la forza vitale condensata nello sperma. Si manifesta come fuoco domestico e digestivo
- permette la disgregazione dei cibi per consentirne l'assimilazione. Il fuoco
libera energie racchiuse nella materia. Il suo vayu è samana,
la corrente pranica che regola la temperatura corporea, sovraintende alle funzioni
digestive ed assimilative, permette l'assorbimento dell'ossigeno nei polmoni e
l'assimilazione delle esperienze sensoriali, emozionali e mentali. Manipûra
è rappresentato come un fiore di loto a 10 petali del colore delle nubi temporalesche
(nel kundalini yoga sono gialli) in cui sono inscritte lettere di colore
blu. Ogni chakra è organizzato attorno ad un punto centrale. Il
punto - bindu - è l'elemento più denso, in cui tutto è presente: non
appartiene allo spazio umano, ma allo spazio sacro. E' l'eterno presente.
Ritroviamo il punto, questa vibrazione primigenia, sul bija mantra RAM
e sulle lettere dei petali: nell'alfabeto sanscrito candra bindu comporta
la "nasalizzazione" delle lettere che lo sostengono, tramutandole così in mantra.
Tutto vibra nel creato, come un immenso strumento musicale dotato di infinite
corde che insieme producono la sinfonia universale. Manipûra ha
come yantra (raffigurazione geometrica simbolica) un triangolo equilatero
con la punta rivolta in basso ed un segno di buon auspicio - svastika
- all'esterno di ciascun lato per frenarne la pesantezza. Il triangolo con la
punta in basso rappresenta l'elemento del fuoco ma anche la matrice cosmica; il
vertice in basso indica l'emanazione dall'uno al molteplice, l'evoluzione dell'universo
fenomenico ed il suo aspetto cinetico. Lo yantra simboleggia una
forza cosmica: permette di allacciare connessioni tra l'uomo e l'universo allo
scopo di aprire stati di coscienza tersi e di tramutare, attraverso la conoscenza,
forze grezze o distruttive in energie positive. Gli animali che troviamo
nei chakra rappresentano la qualità del tattwa, l'elemento dominante.
L'ariete qui raffigurato è il corriere di Agni, il signore del
fuoco; è un animale forte, capace di caricare a testa bassa rimuovendo gli ostacoli:
si può dire che rappresenti l'ego. Manipûra mostra
dunque tanto aspetti pericolosi quanto benefici. I simboli presenti in questo
chakra indicano che la forza per distruggere gli ostacoli esiste ma a
questo livello essa diviene espressione dell'ego. Il dogmatismo
e il desiderio di potere sono ancora forti ma è possibile trascenderli, ricordando
come le sofferenze della vita non siano dovute alle circostanze bensì alla risposta
che viene data alle prove dell'esistenza. |