A volte passeggiando in un bosco o assistendo ad un meraviglioso
tramonto ci sentiamo immersi in un silenzio che ci rigenera. Quel
silenzio č vivo perchč, benchč non se ne abbia percezione, tutto vibra:
l'albero, l'erba, l'insetto. L'universo intero č vibrazione
ed ogni sua parte ha un particolare movimento; noi, con i nostri limitati sensi,
avvertiamo solo le vibrazioni la cui frequeza č compresa entro un particolare
intervallo e ignoriamo completamente le altre, da quelle che vengono dal cosmo,
a quelle di esseri ed oggetti vicini a noi. Ogni oggetto animato e inanimato
possiede un suo linguaggio sottile che agisce su di noi positivamente o negativamente. La
manifestazione dell'universo č cominciata con una immensa vibrazione
d'amore - nada - e questa si č poi diversificata in una infinitą di forme
e di esseri. Ritroviamo questo concetto in ogni filosofia: "In principio
era il Verbo", ma persino nella teoria del Big Bang possiamo riconoscere lo stesso
movimento iniziale. Nella filosofia indiana questo linguaggio primigenio
e sottile ci viene riproposto come mantra: il mantra č un insieme di
suoni che riescono ad interiorizzare la mente e agiscono con le loro frequenze
anche sul piano fisico, permettendo alla coscienza di staccarsi dal piano sensoriale
e di unirsi alla vibrazione del mondo. Il mantra puņ essere ripetuto molte
volte aiutati dalla mala (una sorta di rosario) in maniera udibile, sottovoce
o solo mentalmente, risvegliando tramite la pratica costante gli immensi poteri
che l'uomo ha in sč e ancora non conosce. La pratica del mantra č conosciuta
come Japa Yoga. |